Aica, ricerca dottore commercialista. Ma c’è una contraddizione tra i requisiti richiesti
AGRIGENTO. L’Aica, il gestore idrico integrato costituito da 33 Comuni agrigentini ha emesso una manifestazione di interesse per l’affidamento del servizio consulenza e assistenza contabile e fiscale.
Ricerca, insomma, un dottore commercialista che ha il compito professionale, ovviamente, della elaborazione della contabilità e di tutte le attività connesse.
L’affidamento prevede un contratto biennale per 28.000 annuali. L’Aica specifica che si tratta di una manifestazione di interesse e, dunque, non è posta in essere nessuna procedura concorsuale, para-concorsuale, di gara d’appalto o procedura negoziata, non sono previste graduatorie, attribuzioni di punteggi o altre classificazioni di merito.
Bisogna essere iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti (Sezione A) da almeno 5 anni. Tra i requisiti di idoneità professionale le attività che la figura professionale deve espletare c’è anche di aver svolto nel triennio 2018-2019-2020 attività di riscossione tributi in pubbliche amministrazioni o aziende partecipate da enti pubblici.
Proprio tale requisito pone perplessità. Parrebbe illegittimo atteso che l’attività di riscossione tributi è attività di natura imprenditoriale e come tale incompatibile con l’esercizio della professione di commercialista.
Sarebbe opportuno che l’Aica chiarisca meglio tale ipotesi di illegittimità. Anche il punto b dei requisiti fa nutrire qualche perplessità: avere svolto nel triennio 2018-2020 l’attività di consulenza contabile fiscale nei confronti pubbliche amministrazioni o aziende partecipate da enti pubblici. Insomma, il punto b crea dei parametri stretti escludendo una platea più vasta. Anche qui è opportuno evitare che si possa sospettare di vestiti cuciti su misura.
Filippo Cardinale