A LAVORO, TRA EMERGENZE E PRIORITA’

L’agenda di Fabrizio Di Paola non solo è piena di impegni gravosi, ma la gran parte di essi è scottante. La città si trova di fronte ad emergenze e priorità, ambedue tasselli importanti sia dell’ordinaria amministrazione che straordinaria.

EDITORIALE  di  Filippo Cardinale

Passata la festa, adesso per il vincitore delle elezioni c’è il fischio d’inizio della partita più impegnativa da giocare. Fabrizio Di Paola, se la memoria non mi inganna, è l’unico politico ad aver indossato le vesti delle due cariche istituzionali più importanti: Presidente del Consiglio comunale e Sindaco. Tenere le redini dell’Aula consiliare è un compito certamente impegnativo, ma quello di tenere le redini dell’Amministrazione è, senza dubbio, assai diverso e impegnativo. Quest’ultimo deve tenere conto delle esigenze e istanze della collettività, e ad essa deve rendere conto dello svolgimento del mandato.

L’agenda di Fabrizio Di Paola non solo è piena di impegni gravosi, ma la gran parte di essi è scottante. La città vive emergenze e priorità, ambedue tasselli importanti sia dell’ordinaria amministrazione che straordinaria. Ha urgente bisogno di essere pulita a fondo. Dalla scerbatura allo spazzamento, senza dimenticare le spiagge già affollate da turisti e saccensi. Altra priorità è la viabilità ridotta ad un colabrodo. L’impegno è dispendioso, ma è necessario programmare a medio termine un intervento. Viabilità e pulizia fanno da cornice per la ripristino di quel decoro che la città sembra aver perso. Fa il paio a questa prima piattaforma di priorità.

Parallelamente, il sindaco dovrà concentrare la sua attenzione su quella delle emergenze. E qui, il ventaglio si apre notevolmente facendovi ingresso questioni come il viadotto Cansalamone, chiuso per problemi strutturali, da circa un anno, la questione relativa al futuro immediato delle Terme, la soppressione del Tribunale, la vicenda relativa al depuratore da consegnare, oppure no, alla Girgenti Acque. La litania non finisce qui, certamente. Fabrizio Di Paola dovrà affrontare la questione dello sforamento del Patto di stabilità dello scorso anno, e parare l’ente da una eventuale replica nell’anno in corso, metà del quale è andato via. Non meno gravoso è l’impegno che dovrà profondere alla festa più attesa dai saccensi: il carnevale. Non può essere messa in soffitta, ma, nel contempo, non può più svolgersi a totale carico delle casse comunali.

Non abbiamo parlato dell’alta percentuale di disoccupazione che si registra nella città termale. Riteniamo che la questione sia evidenziata in giallo.

Fabrizio Di Paola ha sottolineato, nel corso della sua campagna elettorale, il concetto della programmazione. Ritengo che esso sia il pilastro dell’edificio che intende realizzare. L’elencazione delle tematiche della città, la loro dislocazione temporale per essere affrontati e risolti, è sempre mancata nella nostra città. 

Ma al concetto generale della programmazione, siamo convinti che il nuovo sindaco voglia aggiungere un altro intendimento: la programmazione ci deve indicare come vuol fare crescere e sviluppare la città non solo nei prossimi cinque anni, ma anche in un futuro più lontano.

Oggi la domanda è: Come intende svilupparsi e configurarsi Sciacca nel prossimo decennio? Quale assetto deve assumere? In questi punti di domanda, il tema del turismo diventa trave portante.

Al sindaco della città, e alla giunta, il Corriere di Sciacca augura buon lavoro, nella consapevolezza di un proficuo e fertile scambio di opinioni.

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