Franco Zammuto, coordinatore del comitato intercomunale per la gestione dell’acqua pubblica, dopo il grave e deprecabile furto dei cavi di rame ai danni dell’impianto elettrico che alimenta le pompe di sollevamento dell’acquedotto Grattavoli, si chiede se adesso Girgenti Acque risarcirà i cittadini per il grave e stressante disservizio, anche in termini economici, che sta causando ai tanti cittadini non riforniti del prezioso liquido.
“Stiamo assistendo – dice con ironia – ad un esempio di tempestività, efficacia, efficienza di sistema di intervento che la solidità economica e la capacità organizzativa, fatta di competenze, esperienze, preparazione può mettere in atto. L’esempio ci viene fornito dal gestore delle reti, Girgenti Acque, che dopo otto giorni dal vile attentato lascia intere zone della città di Sciacca ancora a secco”.
Per dare un’idea di cosa si sta discutendo, Zammuto mette a confronto quanto accaduto, sempre a Sciacca, con il caso dello scoppio della centralina elettrica posta nel palazzo Azzara.
“Per quanto i problemi non siano ancora risolti – dice – l’Enel ha ripristinato la corrente per le 500 famiglie fornite da quella centralina entro le 24 ore”.
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