Agrigento

Violenza domestica e stalking, siglato protocollo di intesa tra Asp di Agrigento e Questura

Nella la sala San Michele della Questura di Agrigento è stato siglato il protocollo di intesa, denominato “Protocollo Elios” con il questore Tommaso Palumbo e il direttore generale dell’Asp di Agrigento, Giuseppe Capodieci

AGRIGENTO- Le azioni previste dal protocollo nascono dall’istituto dell’ammonimento del Questore, disciplinato dalla Legge al fine di fronteggiare in via preventiva episodi di violenza domestica e di stalking. L’ammonimento è uno strumento importante, che rappresenta un primo “avvertimento” rivolto ai soggetti maltrattanti, evidenziandone il disvalore sociale della loro condotta. L’istituto punta, infatti, a bloccare le recidive degli episodi di violenza in ambito domestico o di atti persecutori, prima che questi diventino un crimine prevalentemente rilevante, intervenendo direttamente sul maltrattante, attraverso il suo inserimento in percorsi di recupero, rieducazione e, quindi, di riabilitazione. I percorsi messi in atto dai servizi specializzati dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento mirano ad un cambiamento profondo dei soggetti maltrattanti, allo scopo finale di ottenere un calo significativo delle recidive e, allo stesso tempo, una possibilità di recupero del maltrattante.

Obiettivo principale delle Istituzioni coinvolte è, quindi, quello di anticipare la soglia di prevenzione e protezione del citato fenomeno, intercettando i comportamenti che integrano i cosiddetti reati “sentinella”, per impedire che i medesimi vengano portati a più gravi conseguenze. Con il protocollo Elios, quindi, oltre all’azione inibitoria rispetto alla reiterazione di determinati comportamenti, per i quali viene adottato l’Ammonimento del Questore, si aggiunge un ulteriore strumento, che prevede, per l’autore delle condotte censurate, di intraprendere, facoltativamente, un percorso di “rieducazione”, con il sostegno di un’equipe specializzata che lo potrà aiutare a prendere consapevolezza del disvalore sociale e della lesività degli atteggiamenti prevaricatori, riducendo così il rischio di recidiva. Una collaborazione sinergica, quella tra la Questura e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, per favorire la “presa in carico ” della persona ammonita e la verifica degli esiti delle attività poste in essere, nella consapevolezza che gli interventi preventivi rivolti all’autore delle violenze non possono che rafforzare la tutela ed il sostegno delle vittime di violenza.

Filippo Cardinale

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