Un giovane di 20 anni originario del Senegal è morto in seguito all’incendio divampato all’interno di una tendopoli improvvisata a Campobello di Mazara. La struttura, allestita con cellophane, stracci e legno su una base di cemento che ospitava le baraccopoli del terremoto del 1968, costituisce infatti l’unico rifugio per gli extracomunitari che vengono ingaggiati per lavorare in campagna, con il sistema del caporalato. Il capo di gabinetto della Prefettura di Trapani, Umberto Massocco, oggi ha assicurato che «l’Ufficio territoriale del governo sta valutando come intervenire, anche attraverso l’ausilio della commissione prefettizia (che regge le fila del Comune di Campobello di Mazara sciolto un anno fa per infiltrazioni mafiose ndr) per cercare di migliorare le condizioni di vivibilità» del campo.
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