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“VENERE DELLA NOTTE”: ARRESTATI I RIBERESI FRANCO IEVOLI, CALOGERO E FILIPPO MORELLO

La sentenza di condanna è divenuta definitiva, devono scontare la pena

Il Commissariato di Polizia di Sciacca ha dato esecuzione ad un’ordinanza di arresto per i riberesi Francesco Ievoli e i fratelli Calogero e Filippo Morello. Devono scantare il residuo di pena carceraria essendo divenuta definitiva la sentenza di condanna. Dovrà scontare cinque anni, nove mesi e 14 giorni Filippo Morello, di 36 anni, cuoco, mentre per il fratello Calogero, muratore, di 41 anni, la pena inflitta è di sette anni, due mesi e dieci giorni. L’ordinanza di carcerazione ai Morello è stata notificata a Pavia, dove i due riberesi si trovavano per lavoro. Francesco Ievoli di 57 anni, invece, dovrà scontare un pena di otto anni e quattro mesi ed è stato rintracciato a Ribera.

L’operazione  “Venere della notte”, portata a termine nel 2006 dalla sezione anticrimine del Commissariato di Polizia di Stato di Sciacca, ha interessato un night club privato di Ribera nel quale si ipotizza si sia sviluppata un’attività di prostituzione e di  favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di ragazze rumene utilizzate nel locale. Indagini che, da quanto ammesso dall’ispettore di Polizia Giovanni Pecoraro, sono nate conseguentemente ad alcune investigazioni relative alle operazioni denominate “Tela di ragno” e “San Bartolo”. Dalle intercettazioni, la Polizia giudiziaria ha tratto elementi utili per aprire un filone riguardante Francesco Ievoli, pregiudicato di Ribera per sfociare poi al blitz. Indagini che avrebbero portato a individuare un giro di ragazze rumene utilizzate nel locale “Venere della notte” e che, oltre a praticare la lap dance, avrebbero esteso prestazioni sessuali a pagamento.

La lista degli imputati era composta da Francesco Ievoli (1955),  Calogero e Filippo Morello (1978 e 1975), Giovanna Panebianco Giovanna (1980) Giuseppe Di Giorgi (1976), Mihaela Cretu (1981), Giuseppe Fallea (1960), Michele Barna (1963), Giovanni Indelicato (1963) e Salvatore Giuseppe Failla (1975). 
Il prezziario dei “palpeggiamenti” spinti, per la durata di 15 minuti , prevedeva un prezzo di € 50. Vestiario limitato: perizoma e seni a bella vista.

Il processo si è svolto in due tronconi. Queste le condanne:

Nel troncone del processo, quello svoltosi con il rito abbreviato, le condanne inflitte dal Gup del del Tribunale di Sciacca sono state:

Francesco Ievoli 10 anni di reclusione e 8 mila euro di ammenda

Filippo Morello 8 anni e 4 mesi per , oltre a 8 mila euro di ammenda

Calogero Morello 8 anni e 8 mila euro di ammenda

Mihaela Cretu 6 anni e 8 mila euro di ammenda

Nel processo svoltosi con il rito ordinario sono stata inflitte le seguenti condanne:

Giovanna Panebianco: 7 anni e 4 mesi di reclusione per ricettazione, oltre a 227 mila euro di multa (richiesta del Pm: 15 anni e 250 mila euro di multa), difesa dall’avvocato Rosaria Giacomoazzo;

Giuseppe Di Giorgi: 12 anni e 6 mesi di reclusione per sfruttamento della prostituzione, traffico di clandestini e detenzione di armi, oltre a 304 mila euro di multa (19 anni e 255 mila euro di multa), difeso dall’avvocato Giovanni Forte.

Barna Michele: 6 anni e 6 mesi di reclusione per sfruttamento della prostituzione e traffico di clandestini, oltre a 16 mila euro di multa (richiesta Pm: 11 anni e 250 mila euro di multa), difeso dall’avvocato Antonino Oliveri.

Il collegio giudicante, composto dal presidente Andrea Genna e a latere dai giudici Roberta Nadori e Cristina Sala, ha  assolto con formula piena: Salvatore Giuseppe Failla (richiesti 9 anni e 12 mila euro di multa; difeso dagli avvocati Vincenzo Caruana e Massimo Ragusa; Giuseppe Fallea , (13 anni e 250 mila euro di multa); Giovanni Indelicato (richiesti 11 anni e 250 mila euro di multa), difeso dall’avvocato Giacomo Di Grado. Il processo si è svolto con il tiro ordinario.

Redazione Corriere

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