Quel gigante piegato sul mare, che ha seminato morte e terrore, porta con sè un pezzo della mia vita e di quella di mia moglie. Abbiamo festeggiato le nostre nozze d’argento (settembre 2010) con una crociera sulla Costa Concordia, in giro per il Mediterraneo. Abbiamo celebrato la funzione religiosa a bordo con il cappellano e tanti ospiti internazionali che hanno assistito alla nostra celebrazione. E’ stato bello, indimenticabile. Abbiamo vissuto 10 giorni a bordo di un gigante del mare. Era davvero gigante, mastodontica, la Concordia. Tanto grande da non immaginare che potesse essere affondabile.
Io e mia moglie ricordiamo tutti i momenti trascorsi a bordo di quel gigante. Ogni angolo di quell’interminabile nave. Lunga, lunghissima, alta, altissima. Non sono riuscito in quei giorni ad orientarmi. Abbiamo rivisto nella mente tutti i fotogrammi di quei dieci giorni. In questi giorni abbiamo rivisto le foto di quella crociera.
Adesso, ci vengono in mente quei morti a causa di una assurdità. Vite spezzate e andate via per un imperdonabile leggerezza di un uomo. In quel gigante piegato, inerme, anche io e mia moglie lasceremo un pezzo della nostra vita, tanti bei ricordi. Il nostro venticinquesimo anno di matrimonio trascorso a bordo di quel gigante che non si rimetterà più in piedi.
Tanti saccensi sono stati in crociera a bordo della Concordia e anche loro vivranno, in questi giorni, le suggestioni che stiamo vivendo io e mia moglie.
Filippo Cardinale
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