Esattamente un anno fa, era il 10 marzo 2019, apprendemmo del tragico incidente aereo precipitato a Bishoftu, in Etiopia. Divenne ancora più tragico ascoltare che tra i passeggeri, tutti morti, c’era Sebastiano Tusa, nostro corregionale (essendo nato a Palermo), ma persona conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per la sua grande cultura, scienza, amore smisurato per l’archeologia. Una rarità intellettuale che intuì e dimostrò che le testimonianze per la ricostruzione della storia e dell’archeologia provenivano anche dal mare, scrigno prezioso come il suo Mediterraneo. Il suo intuito, la sua grande cultura, preparazione, permise la realizzazione di film documentario con Fiolco Quilici sulla preistoria mediterranea a Pantelleria. Scavi che dimostrarono il ruolo di Pantelleria come “crocevia per i mercanti” in epoca antichissima.
Ma è riduttivo descrivere la statura di Sebastiano Tusa in poche righe.
Oggi, si celebra il primo anniversario da quel tragico incidente. Sebastiano Tusa manca, manca la sua statura, manca la sua altezza di uomo generoso e altruista, manca il suo ruolo di stella polare per quanti, assai, in lui cercavano risposte e consigli.
L’architetto saccense Michele Benfari (Soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento), stretto collaboratore di Sebastiano Tusa e fraterno amico, lo desidera ricordare in modo particolare, che certamente farà immenso piacere a Sebastiano Tusa: con la delizia di una poesia. E’ stata composta e inviata a Michele Benfari dalla sua amica Fulvia Toscano. Parole dolcissime dedicate a Sebastiano Tusa. Fulvia Toscano è dottore di ricerca in Filosofia della Politica, docente di Materie letterarie e Latino presso il Liceo di Giardini Naxos; è direttore artistico dei festival Naxoslegge e Nostos. Festival del viaggio e dei viaggiatori. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Lucio Piccolo di Calanovella e del Centro studi Dino Grammatico. È presidente dell’Archeoclub Naxos-Taormina-Valle Alcantara.
Euploia, Sebastiano!
Ci sara’ un posto Dove riposano I cuori coraggiosi Il tuo sara’ di un azzurro Impervio, abbagliante Con venature perlacee Gusci di vento e sale E piu’ a fondo Di un blu appassionato Avvinghiato alle tolde Delle navi Che risuonano, ancora, Di battaglie Di intrepide rapine Di sogni d’ oltremare La dove il mare e’ tempo E dove il tempo ritorna Avvolgendo stagioni E corusche maree E poi bonacce odiate dagli eroi Ti aspettano ancora Giorni di splendida Bellezza La dove il mare e’sogno E dove il sogno Ha l’ odore, salato e pieno Del tuo Mediterraneo Odore delle mille genti Dei suoni naufragati Nel tempo, senza tempo Odore che si fa canto Nelle notti di carovane E stelle e oltre le stelle Il tuo sorriso Disarmante Di nocchiero Che conosce la via Per andare e tornare Su ogni lembo di terra Sui promontori arresi Alle tempeste e ai flutti Su ogni angolo arso Di rocce bianche O di vulcanici abissi Ci sara’ ad aspettarti Un antico ospite Un viaggiatore Un indovino E in ogni anfratto Di mare ti sentirai A casa e in ogni casa sarai il benvenuto.