Due anni e quattro mesi di reclusione di reclusione sono stati inflitti, dal giudice monocratico Cinzia Alcamo, al riberese Giovanni Vizzolo, di anni 46, per calunnia, falsità materiale, truffa e sostituzione di persona. La persona offesa è il Comune di Ribera, nelle persone dell’ex sindaco Nino Scaturro e del Comando della Polizia Municipale, la Telecom e Nicolò Ciancimino. Secondo la pubblica accusa, avrebbe accusato ingiustamente l’ex sindaco e la Polizia Municipale di essere “compiacenti con l’abusivismo”.
Avrebbe anche contraffatto, con sovrapposizione fotostatica, un decreto di sequestro adottato dalla Polizia Municipale. Inoltre, avrebbe fornito generalità diverse dalla sua per l’attivazione di un utenza telefonica, offrendo quelle di Nicolò Ciancimino, ignaro del fatto. Questi ultime imputazioni al fine di eludere il pagamento di fatture Telecom scoperte per un importo di 418,53 euro. Giovanni Vizzolo è stato difeso dall’avvocato Giovanni Forte.
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