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TRIVELLE PETROLIFERE, APPROVATO UN ODG DI MATTEO MANGIACAVALLO. IL DEPUTATO SPRONA IL CONSIGLIO COMUNALE SACCENSE AD ADOTTARE UNA MOZIONE CONTRO LE AUTORIZZAZIONI

Nella seduta di ieri, nella quale sono state approvate le due mozioni del M5S contro i permessi di ricerca petrolifera concessi dalla Regione siciliana, è stato anche approvato, col voto contrario della giunta Crocetta, anche un Ordine del Giorno presentato dal deputato Matteo Mangiacavallo e dagli altri 13 parlamentari pentastellati.

Con l’Odg si impegna, quindi, il governo regionale ad impugnare le parti “incostituzionali” della legge denominata “Sblocca Italia” e ad attivare una proposta di Referendum abrogativo, in concorso con altre Regioni, contro le norme che sottraggono competenze alla Sicilia in materia di trivellazioni off-shore e rilanciano i nuovi permessi di ricerca tra Pantelleria e Malta.

“E’ la risposta che attendevamo – afferma il deputato M5s Mangiacavallo – sia nel territorio saccense che in quello compreso tra Gela e Ragusa, interessato più di ogni altro da una nuova ondata di permessi di ricerca e trivellazioni off-shore. Il Consiglio comunale di Sciacca, che come altri in provincia ha ricevuto una proposta di mozione dai nostri Meetup e dall’ANCI, non si è ancora espresso. Agrigento lo ha fatto lunedì scorso mentre a Licata la gente è scesa in piazza accanto ai propri pescatori”.

“Con questo Ordine del giorno abbiamo trasferito l’impegno al governo Crocetta ad impugnare per incostituzionalità l’art. 38 dello “sfasciaItalia” che di fatto sbocca le trivelle nei nostri mari”. “Quello che mi stupisce, – aggiunge Mangiacavallo – ma nemmeno più di tanto, è il parere contrario del nuovo assessore all’Ambiente. Cominciamo bene”. “Dopo aver incassato la vittoria di ieri, – conclude – non attenderemo di certo che il presidente Crocetta si muova; del resto sono due anni che subisce passivamente le scelte del governo centrale e rimane supino di fronte ai poteri forti, ma proseguirà la propria battaglia in altre sedi. L’ordine del giorno è un indirizzo politico che gli abbiamo voluto dare per cercare di fermare i disegni scellerati dello “sbloccaItalia”.

Se l’indirizzo politico non sortirà alcun effetto, facendo la fine di tanti atti approvati dall’Assemblea in questa legislatura, il M5S presenterà comunque una “legge voto” da fare approvare prima all’ARS e poi in Parlamento italiano, oltre ad avviare contestualmente tutte le azioni legali e giudiziarie possibili per fermare quel decreto, convertito in legge, e sottoscritto vergognosamente con la fiducia al Governo Renzi anche da diversi parlamentari siciliani”.

Redazione Corriere

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