Ora si pensa a iniziative di vibrata e plateale protesta per tentare un improbabile salvataggio in extremis. Lunedi è un programma un’assemblea di operatori della giustizia e dipendenti del tribunale.
Si dovrà decidere una linea di protesta da adottare e si valuta anche una possibile occupazione del palazzo di giustizia, iniziativa che in altre città è già stata fatta mesi fa. Un po’ di rammarico tra i dipendenti serpeggia: c’era chi voleva fare occupazione già tre mesi fa e chi avrebbe voluto organiuzzare protesta plateali, segnali di vera e profonda rabbia da parte di un territorio martoriato.
Chi appariva più determinato, veniva marchiato come anarchico e consigliato di mantenere un profilo basso perchè la politica stava lavorando. Ma la politica ha fallito e con essa anche gli organismi dell’avvocatura che si muovevano anch’essi con circospezione ma erano ben consci del destino che attendeva la struttura giudiziaria saccense.
Ora a nulla vale masticare amaro. Si parla di possibilità di impugnare il decreto, ma la verità è che in parlamento il provvedimento è blindato e gli stessi esponenti leader dei maggiori partiti hanno dato il via libera a Monti ed al Ministero Severino.
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