Condannati per getto pericoloso di cose e per aver smaltito scarti di pesce senza autorizzazioni, il titolare dell’industria ittica “Talatta”, Vincenzo Curreri, di 66 anni, e gli operai Saida Noutia e Vidhi Ndriam, rispettivamente di 33 e 37 anni.
Il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, ha inflitto una pena pecuniaria pari a 3000 euro per Curreri, e di 2000 euro ciascuno per i due operai.
Le condanne sono state inflitte per i reati di raccolta e smaltimento di rifiuti senza autorizzazione e di getto pericoloso di cose. Secondo la pubblica accusa, i tre avrebbero riposto in un terreno adiacente l’edificio dell’industria ittica scarti di sarde, cassette di polistirolo, scatole di metallo per la conserva del pesce e bottiglie di plastica. Inoltre, avrebbero dato fuoco alle cose consentendo l’emissione di gas e vapori che avrebbero dato fastidio ai residenti. I tre sono stati difesi dall’avvocato Antonino Scaglione. I fatti, accaduti nella città termale, in contrada Santa Maria, zona industriale, si riferiscono al 24 luglio del 2007.
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