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TERME: QUELLA FURIOSA LITE TRA ARMAO E LOMBARDO…A SCAPITO DEI SACCENSI

Armao aveva già preparato il bando di selezione pubblica per l’Advisor, ma Lombardo si infuriò…non s’ha da fare, disse.

L’assessore all’Economia gateano Armao, lo scorso 4 luglio, era venuto a Sciacca, su invito del Presidente del Consiglio comunale Filippo Bellanca, per assicurare i consiglieri comunali che l’iter della privatizzazione delle terme andava avanti. In quell’occasione, spinto dalle famose 10 domande che il nostro giornale pubblicò e rivolse ad Armao (e che lesse con interesse tanto da parlarne nel suo intervento), l’Assessore Armao comunicò che stava lavorando per la stesura del bando pubblico per la selezione dell’Advisor. Anzi, disse, “ritornerò il 28 luglio per sottoporlo alla vostra attenzione”. Da quel famoso 4 luglio, nessuno saccense ebbe la fortuna di rivedere Armao, il quale vanta, nei confronti del Comune di Sciacca, parcelle per consulenze assai corpose.

Ma al di là di ciò, la vicenda è emblematica perchè evienzia come il destino delle terme di Sciacca (e di Acireale) sia disegnato, senza che la classe politica saccense possa proferire parola (tutto calcolato?). Tra Gaetano Armao e Raffaele scoppiò una lite furibonda, quasi a mettere in crisi il Governo regionale. Armao era propenso per il bando pubblico per la selezione dell’Advisor, mentre il Presidente della Regione no. Anzi, voleva che si affidasse l’incarico di Advisor direttamente a Sviluppo Italia Sicilia. Cosa che avvenne, costringendo Armao a fare un grosso passo indietro.

Come è ovvio, a a Palermo si decisono le sorti delle risorse saccensi. E mentre a Palermo decidono in pochi, anzi uno solo, a Sciacca si fa tutt’altro. Il sindaco Vito Bono sembra volare fra le nuvole, dimenticando anche che la sua Giunta ha una delega specifica alle Terme. Forse il sindaco non lo ricorda, ma noi si, e glielo ricordiamo: “Sindaco se ci sei batti un colpo, le terme ci stanno scivolando dalle mani, e tu cosa fai? Non scrivi manco una letterina al Presidente della Regione?”.

Naturalmente, non sono immuni i consiglieri comunali col loro silenzio. Nel deserto, l’unica voce che si  è elevata è quella della Presidenza del Consiglio comunale che ha sollecitato Armao a venire a Sciacca. Al silenzio, naturalmente, partecipano i sindacati che in coro non aprono bocca. Forse a loro interessa di più la garanzia di qualche contratto stagionale. Insomma, meglio un uovo oggi che la gallina domani.

Filippo Cardinale

Redazione Corriere

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