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Sulle terme, senza tema di smentita, gli articoli possono dare vita a tomi. Quando i politici vengono nella nostra città a parlare delle terme, del loro sviluppo, francamente ci fanno divertire più di un film di Totò. Solo che Totò rimane un gigante, al contrario di altri onorevoli che sono piccole meteore che si disperdono nel cosmo e più che divertire, fanno piangere.
Quando siamo scettici sui racconti che i politici vengono a propinarci a casa nostra, lo facciamo con cognizione di causa. E per essere di aiuto ai nostri lettori, inseriamo nel presente articolo due link utili per capire meglio. Per capire se si tratta di un disco che gira e rigira sempre la stessa musica. Di certo non siamo pessimisti. Sono i politici che ci hanno tolto l’ottimismo, ficcando le terme in un ginepraio dal quale è difficile uscirne. Un ginepraio che viaggia parallelamente con la vicenda termale di Acireale.
Era il 3 ottobre 2012 quando l’allora assessore (lo è anche oggi) Gaetano Armao, organizzò una pomposa conferenza stampa a Milano nella sede della Regione Lombardia
Quel bando presentato a Milano, la patria del business, fu pubblicato. L’esito fu il flop che abbiamo ricordato in un articolo di ieri.
Il 10 settembre 2012, il Corrieredisciacca formulò 10 domande all’assessore Gaetano Armao, proprio sul tema delle terme. Anche in questo caso offriamo ai nostri lettori ciò che abbiamo scritto fornendo il link:
Alle 10 domande, Armao non rispose mai. Né immaginavamo lo facesse. Ovviamente, le domande rispecchiavano la situazione di allora. Poi le cose si sono complicate ancor di più.
Ormai tutti i saccensi sono diventati bravissimi a capire subito quando le passerelle sono tali e tante. Come per le transenne, anche per le passerelle la città abbonda.