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TERME, IL SINDACO SCRIVE MA CROCETTA NON RISPONDE

“Dall’ultima riunione è trascorso un mese e mezzo. Da allora non si hanno più notizie sull’esito degli approfondimenti tecnici”

Ancora uno scambio epistolare tra il sindaco Fabrizio Di Paola e il presidente della Regione, Rosario Crocetta. Ma solo a senso unico perchè dalla Regione non arrivano risposte. 

Di Paola sollecita “immediate soluzioni per sbloccare la procedura di valorizzazione delle Terme di Sciacca” sia al presidente Rosario Crocetta, sia all’assessore all’Economia Luca Bianchi e all’assessore al Turismo Michela Stancheris.

“Dall’ultima riunione – scrive il sindaco Fabrizio Di Paola – è trascorso un mese e mezzo. Da allora non si hanno più notizie sull’esito degli approfondimenti tecnici, sulla ripresa del procedimento e sugli intendimenti del Governo della Regione. In questa situazione di incertezza, a farne le spese è il patrimonio termale che, senza un adeguato piano di investimenti e di piena utilizzazione dei beni, rischia di degradarsi. Per non parlare delle conseguenze negative che si avrebbero sullo sviluppo economico del nostro territorio e sull’attesa prospettiva di occupazione. Solo una pronta e adeguata valorizzazione dei beni avrebbe risvolti positivi, in tutti i sensi”.

Il sindaco Fabrizio Di Paola era stato a Palermo, partecipando ad una riunione dello scorso 28 novembre, per discutere l’elaborazione del nuovo bando per l’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca.

“L’incontro – scrive il sindaco Fabrizio Di Paola nella lettera al Governo regionale – ha fatto seguito alle numerose richieste formulate dall’Amministrazione comunale di Sciacca sensibile a un tema di così grande rilevanza e molto sentito dalla Città. Il precedente bando non ha avuto gli esiti auspicati e l’unica offerta pervenuta risulta essere stata esclusa. È da più di un decennio che si insegue la definizione di un processo che sembrava avere imboccato la strada giusta. Ma così, purtroppo, non è stato. Ecco l’urgenza di rilanciare su fondamenta nuove e solide un nuovo procedimento, puntando soprattutto all’internazionalizzazione del bando con un testo in più lingue. Scopo principale della riunione del 28 novembre era proprio questo. L’incontro si è però chiuso con la decisione di procedere preventivamente a ulteriori approfondimenti tecnici interessando l’Ufficio Legislativo della Regione Siciliana sulle strade da imboccare: insistere sull’avviso per manifestazioni di interesse oppure provare con un bando di selezione pubblica. Decisione che ha destato non poco stupore visto il tempo trascorso dall’avvio del processo di privatizzazione e considerati tutti gli approfondimenti che in passato si sono già consumati”.

Redazione Corriere

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