TERME, IL BANDO C’E’ MA LA CITTA’ LO SCONOSCE
Le terme presentano costantemente occasioni di sorprese. L’ultima è emersa nel corso della rubrica di TRS, La Giostra, condotta da Michele Termine ieri sera. La Regione, nello specifico l’assessore all’Economia Gaetano Armao, avrebbe pronto il bando per affidare le risorse termali a privati. Il solito Armao, quello che nel 2012 venne a Sciacca come assessore della Giunta Lombardo a presentare il bando che fece la fine di carta straccia. Sono passati, nel frattempo 7 anni. Periodo nel quale si è consumato il delitto ella chiusura delle terme di Sciacca.
Il bando ci sarebbe, anzi è in procinto di essere pubblicato da qui a qualche settimana. Lo ha riferito il sindaco Francesca Valenti (in verità con molta cautela) che ieri è stata in assessorato. “Lo stato dell’arte- ha detto il sindaco-indica che pare che sia tutto pronto, nel senso che ci siamo dati tempi molto stretti per un avviso che dovrebbe essere pubblicato nel giro di qualche settimana. Dal punto di vista della documentazione credo che non manchi nulla anche se ancora la regolarità catastale non è stata definita e l’iter va avanti e quindi possiamo procedere nelle more che venga definito. Il Comune ha effettuato la verifica urbanistica e tutte le verifiche che dovevano essere fatte sono state compiute. Si dice anche che ci sia grande interesse da parete di investitori”.
Questo il passaggio più “innovativo” del dibattito televisivo poiché, per il resto, le argomentazioni affrontate sono impresse nella memoria dei saccensi.
Di contro, l’onorevole Matteo Mangiacavallo, ha osservato che da quando è deputato alla Regione, “di sorprese ne ha viste parecchie, sin dal primo bando, quello del 2012 quando si scopre, poi, che la Regione non poteva farlo perchè i beni erano in usufrutto della Terme di Sciacca Spa”. Mangiacavallo ha ricordato come “nell’espletare i vari passaggi per il riacquisto dei beni termali si sono scoperte vari irregolarità, come la mancanza di accatastamenti, la mancanza di impianti fognari”. Poi Mangiacavallo entra nella questione del bando.
“C’è il bando, si pubblica, e se poi va deserto? Esiste un piano alternativo?”. E aggiunge: “Ecco perchè noi chiediamo al Comune di fare chiarezza”. Ma cosa c’è nel bando? Non è dato sapere. Mangiacavallo è sostenitore dell’idea che bisogna “escludere dal bando il convento San Francesco, struttura che deve essere nella disponibilità del Comune come location per organizzare convegni ed eventi, come le piscine termali del parco”. Mangiacavallo, a proposito dell’imminente pubblicazione del bando è scettico. “Se il bando è pronto, rappresenta un passo in avanti o un passo verso il baratro? E’ grave che si parli di pubblicazione quando la Città, nella sua interezza, sconosce il contenuto, sconosce le linee guida, sconosce il ruolo che le spetta”.
Fare un bando significa poco. Farlo benissimo significa tanto. Gli investitori di cui si parla, troppo in generale, non sono certo benefattori. Nè sono, quelli di caratura internazionale, disposti a investire su pezzi di una risorsa complessiva che allo stato attuale è divisa a compartimenti stagni. Un centro direzionale che è ancora della Terme di Sciacca Spa, tutte le strutture termali di San Calogero sono esclude dal bando perchè ancora della Terme di Sciacca Spa. Pare assai improbabile che un grosso investitore possa destinare soldi per un albero della capienza di 100 ospiti. Ecco perchè la questione è assai delicato e sul filo del rasoio. Il bando, così come si immagina, nasce in partenza monco.
Filippo Cardinale