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TERME, GAFFE DI SVILUPPO ITALIA-SICILIA: “MANCA L’UNICITÀ AZIONARIA DEL CAPITALE SOCIALE DELLE TERME”. MA C’E’ GIA’

E’ scritto nella relazione, solo che la cessione delle quote azionarie dell’Azienda delle Terme è già avvenuta!

Nello studio-relazione effettuato da Sviluppo Italia-Sicilia, l’Agenzia a cui la Regione ha affidato il compito di advisor, tra l’altro, evidenzia un fatto che diventa il punto centrale della quesione: la cessione delle quote della vecchia Azienda Autonoma delle Terme.

Qui, riportiamo un passo della relazione.

Sviluppo Italia Sicilia, nel suo studio, ribadisce che mancando l’unicità azionaria non ha senso parlare di privatizzazione, cioè affidamento ai privati della gestione, fin quando non sarà identificato il socio unico nella Ragioneria Generale della Regione.

  A pag.7 del documento titolato “Relazione avanzamento lavori per il periodo maggio-giugno 2012″, al punto C) denominato “Verifica dell’assetto societario dei Complessi termali di Acireale e Sciacca” è così scritto:

” L’art. 21 comma 1 “Società Terme di Sciacca e Società Terme di Acireale” della LR 11/10 prevede che: “entro 180 giorni dall’avvenuta cessione alla Regione delle quote azionarie detenute dalle aziende autonome Terme di Acireale e Terme di Sciacca rispettivamente nelle società Terme di Acireale S.p.A. e Terme di Sciacca S.p.A., la Ragioneria Generale della Regione attiva le procedure necessarie a porre in liquidazione le due Società e, tramite lo svolgimento di una gara ad evidenza pubblica, affida a soggetti privati la gestione e la valorizzazione dei complessi cremotermali ed idrominerali esistenti nel bacino idrotermale di Acireale e di Sciacca, compreso lo sfruttamento delle acque termali ed idrominerali, nonchè le attività accessorie e complementari”.

La  Terme di Sciacca s.p.a. è partecipata al 76,49% dalla Regione Sicilia ed al restante 23,50% dalla Azienda Autonoma Terme di Sciacca (AATS). La procedura di cessione dei pacchetti azionari in favore della Regione Sicilia è propedeutica ad ogni ipotesi di affidamento, infatti l’unicità azionaria costituisce una condizione necessaria per il buon esito di quanto previsto dall’operazione, così come disciplinato dalla norma, che fa decorrere il termine per l’avvio delle procedure di gara ad evidenza pubblica. Pertanto non è ancora maturato il dies a quo (180 giorni dall’avvenuta cessione alla Regione delle quote detenute da AATS e AATA) per avviare l’affidamento.

  L’art 21 citato, che individua nella Ragione Generale della Regione Siciliana, nella qualità di stazione appaltante, il soggetto tenuto ad avviare le procedure per lo svolgimento di una “gara ad evidenza pubblica”. L’iter di questa cessione è terminato con la cessione delle quote avvenuta lo scorso fine luglio.

 

Redazione Corriere

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