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TERME, ECCO UNO DEI TANTI NODI: NIENTE AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO, MANCA IL COLLEGAMENTO ALLA RETE FOGNARIA

Il Comune scrive all’Azienda Sanitaria Provinciale che aveva richiesto l’autorizzazione allo scarico. “Prima realizzare il rimanente tratto di condotta fognaria fino in via Madonnuzza”

I nodi, prima o poi, vengono al pettine. Oggi scriviamo di quello emerso ufficialmente: l’autorizzazione allo scarico fognario. Come è noto è in corso, già da tempo, la trattativa per affidare provvisoriamente la gestione dello stabilimento termale all’Azienda Sanitaria Provinciale.

Tralasciando le questioni inerenti l’opportunità finanziaria dell’operazione da parte dell’Asp, il nodo emerso ufficialmente è quello relativo all’autorizzazione allo scarico fognario dello stabilimento. Ovviamente, l’Asp ha richiesto lumi sulla questione autorizzativa e il Comune ha risposto ufficialmente. E non poteva fare a meno di dire le cose come stanno: per rilasciare l’autorizzazione allo scarico fognario è necessario che venga realizzato il rimanente tratto di condotta fognaria dallo stabilimento esistente fino al pozzetto posto all’inizio della via Madonnuzza. Vi chiedete fino ad oggi come le terme abbiamo scaricato. Basta vedere la “cascata” a Cammordino. Ma l’Asp ha voluto che si chiarisse la vicenda dello scarico fognario e, dunque, ufficialmente le cose stanno così.

Lo scorso anno, il Comune aveva autorizzato le Terme alla separazione delle acque reflue provenienti dal complesso termale dalle acque termali. Le acque termali non sono inquinanti, ma quelle nere si. Il Comune pone all’Asp un’alternativa: che i reflui civili vengano convogliate nella vasca di accumulo a tenuta stagna (foss Imhoff) per costituire il deposito temporaneo per categoria omogenea dei rifiuti. E che venga stipulata apposita convenzione con una ditta autorizzata allo smaltimento dei reflui per il prelievo dalla vasca di accumulo dei liquami.

L’8 febbraio dell’anno scorso venne depositato al Comune, da parte della Terme di Sciacca Spa, il progetto relativo alla separazione delle acque termali da quelle nere. Si avviò, dunque, il percorso per risolvere una questione delicata e che, finalmente, metterà “a posto” le condutture dei reflui.

In buona sostanza, i lavori che saranno eseguiti, dopo l’approvazione del progetto, non consentiranno più alle condotte delle acque termali e nere di viaggiare in parallelo. Le somme a carico delle Terme era di 90.000 euro, mentre rimane a carico della Girgenti Acque la parte di competenza e cioè il collegamento della fogna esistente a quella realizzata e che giunge fino al depuratore. La Girgenti Acque ha un suo progetto, ovviamente che richiede ingenti denari.

Il tempo passa, inesorabilmente. Le terme sono ancora senza conduttura per lo scarico fognario, senza bando per l’affidamento delle strutture a privati, senza attività perché chiusa.

Redazione Corriere

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