Solo pochi giorni fa fioccavano le “felicitazioni” per l’ottimo risultato conseguito con la salvezza del Tribunale. La “società civile”, formata da Comitati tecnici e Associazioni, da Comitati di quartiere e altro ancora, ha giustamente espresso compiacimento anche in considerazione dell’impegno profuso organizzando varie manifestazioni, assemblee.
Di fronte l’emergenza e l’urgenza di “non perdere le Terme” si segnala una sorta di rilassatezza della società civile (quella politica è già assodata). Anche l’attivissima classe dell’avvocatura non si è risparmiata, giustamente, da fatiche per la salvaguardia del presidio giudiziario.
Ebbene, è richiesto un ulteriore sforzo e impegno da parte della società civile a sostegno delle Terme, affinchè esse non vengano “offerte” a proposte che di fatto emarginano la comunità, il territorio, la città, la stessa storia delle Terme volute fortemente dall’azionariato popolare.
Per coloro che ancora non hanno percepito il delicato momento che sta vivendo il processo di privatizzazione delle Terme diciamo: “Se non ora, quando?”
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