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TERME, CGIL E CISL INSORGONO: “IL COMMISSARIO ALIMENTA INCERTEZZA E PRECARIATO”

Secondo i sindacati, si sta delineando un percorso volto a relegare la stazione termale ad una stagionalità senza possibilità di sviluppo

Le Organizzazioni sindacali FILCAMS CGIL E FISASAT CISL non condividono il percorso effettuato fin qui dal Commissario Liquidatore della Terme di Sciacca S.p.A., Carlo Turriciano. Lo fanno con una nota trasmessa ai vertici della Regione Sicilia ed alle autorità istituzionmali e politiche della città.

“Se fino ad oggi si sono cercate di creare delle condizioni di rilancio del termalismo saccense con azioni, anche da parte dei lavoratori, che hanno portato solo belle parole e pochissimi fatti – scrivono Zammuto, Castronovo, Pilotto e Bellomo – ora, di contro, con l’iniziativa intrapresa dal liquidatore, senza sentire le parti sindacali, di ridurre l’attività delle professionalità comandate si è nettamente delineato un percorso di relegare la stazione termale ad una stagionalità senza possibilità di sviluppo”. “Che le proteste potessero essere mirate, come al solito, soltanto a ricevere il contentino per pagare dei debiti “pregressi” e mantenere tutto come prima o peggio di prima era ben noto a queste Organizzazioni.

Allora – aggiungono – è tempo di dire basta e di mobilitare con determinazione, altro che garantire i servizi, i lavoratori e tutta la cittadinanza, in capo al Sig. Sindaco, perché la Regione si interessi realmente a porre fine allo scempio del patrimonio termale e creare le condizioni di ripresa e sviluppo del termalismo saccense senza interessi di “nicchia” . Cgil e Cisl hanno chiesto ai vertici della Regione Sicilia di non tenere conto della richiesta di riduzione delle professionalità comandate, di discussa legittimità, che porterebbe, poi, a creare altro precariato con sicure nuove assunzioni a termine come di fatto si è agito fino ad ora, e di adoperarsi per l’apertura di un tavolo tecnico, come già discusso in Commissione bilancio, di concerto con le parti sociali e Istituzioni cittadine, per porre fine alle amministrazioni rattoppate della Stazione termale di Sciacca e di creare tutte le condizioni di ripresa e sviluppo con leggi precise e mirate”.

Redazione Corriere

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