TENTO’ DI UCCIDERE LA MOGLIE, LICENZIATO DAL COMUNE

Il fatto accadde alla fine del 2014,colpì la moglie con un taglierino. Poi si rifugiò al cimitero dove prestava servizio da Lsu

Con delibera dirigenziale del responsabile del primo settore Affari generali e personale del 29 settembre scorso, il Comune di Sciacca ha licenzianto Accursio Amato, di 54 anni, lavoratore socialmente utile. La determina è stata pubblicata sull’albo pretorio online, il termine esatto nell’oggetto è di “depennamento del lavoratore socialmente utile”, mentre la motivazione fa riferimento al fatto che “è stato oggetto di un provvedimento 

Accursio Amato è stato condannato per tentato omicidio e violenza nei confronti della moglie. In primo grado,svoltosi col rito abbreviato e quindi con la riduzione di un terzo della pena,  il giudice stabilì una condanna a sei anni di carcere. Sentenza che è stata confermata in appello. 

Amato fu arrestato quasi due ani fa, nel 2014. Tentò di uccidere la moglie con un taglierino. Il difensore Mauro Tirnetta sostenne la derubricazione del reato da tentato omicidio in lesioni e l’assoluzione ddall’accusa di violenza. Secondo la difesa, la caratteristica dell’arma usata, taglierino appunto e non un coltello,  e la natura delle ferite riportate dalla moglienon avrebbero potuto determinare la morte. 

Il fatto avvenne nell’abitazione dei due. Subito dopo, Amato si rifugiò nel cimitero, dove svolgeva il suo servizio di Lsu. Furono i poliziotti a trovarlo. 

L’avvocato Tirnetta intende impugnare iol provvedimento di “depennamento” al Tar basandosi sul fatto che ancora la sentenza di condanna di Amato non è definitiva. Rimane l’ultimo grado di giudizio, la Cassazione. 

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