Il trentaquatrenne riberese Alessandro Tavormina non ha mai sparato all’ex moglie, e quella sera si trovava nella sua casa di Ribera e non nella via Marco Polo a Sciacca, dove è avvenuto il fatto. Per l’accusa sarebbe stato lui ad esplodere dei colpi contro l’auto della moglie, ma gli avvocati difensori di Tavormina, accusato di tentato omicidio nei confronti della donna, hanno replicato alle accuse concludendo che non è stato lui a sparare. Il processo è in corso di svolgimento con il rito abbreviato, davanti al Gup del Tribunale di Sciacca, Luisa Intini, e vede Tavormina accusato di aver sparato, secondo la ricostruzione operata dai Carabinieri. Avrebbe esploso cinque colpi di pistola contro la Mercedes con al volante l’ex moglie, una donna di 38 anni di Ribera. L’arma del presunto tentato omicidio non è mai stata ritrovata. La donna ha raccontato di aver notato una Fiat Punto che la seguiva con insistenza e che ha sentito gli spari, spaventata e resasi conto di essere in pericolo, chiamò il 112. L’uomo alla guida dell’auto si è dato alla fuga. I colpi di pistola raggiunsero il vetro posteriore dell’auto e uscirono dal parabrezza sul quale erano evidenti i fori.
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