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TDM: “TRASFERIMENTO VERDERAME DURO COLPO SERVIZIO ONCOLOGIA DI SCIACCA”

” La perdita, nel nostro distretto sanitario, del dottor Francesco Verderame, a cui vanno i nostri auguri per il prestigioso e meritatissimo incarico ricevuto recentemente, riteniamo sia un grave colpo inferto al servizio sanitario di oncologia dell’Ospedale di Sciacca ma anche a tutta l’azienda sanitaria Agrigentina”. Lo afferma Lilla Piazza, responsabile TDM Cittadinanzattiva di Sciacca.

“Il servizio- continua Piazza-, che per molto tempo il dottor Verderame ha diretto mirabilmente assieme al suo staff, ha lavorato alacremente dando sanità di qualità e umanità ai numerosi malati nonostante le innumerevoli difficoltà e disagi di varia natura affrontati come per esempio: l’esiguità del personale sanitario oppure le difficoltà della camera bianca o la mancanza di farmaci necessari ai malati”.

“Il nostro Movimento- segue la nota- più volte si è espresso ufficialmente affinché le direzioni sanitarie succedutosi, prima l’azienda di Sciacca e successivamente quella provinciale, dessero la massima attenzione al servizio oncologico di Sciacca, indispensabile e particolarmente importante per le patologie trattate e per il grande numero di utenti interessati. Oggi si deve registrare purtroppo una sconfitta per la nostra comunità e per l’azienda sanitaria provinciale poiché, nulla togliendo alla professionalità e preparazione di tutti i sanitari che lavorano nel campo dell’oncologia, non si può non ammettere che il dottor Verderame è un’intelligenza che la nostra provincia non doveva e non poteva perdere. Comunque lo stato dell’oncologia agrigentina non è ben attenzionato dagli organi istituzionali nonostante sia uno dei problemi più gravi che la nostra società sta affrontando in campo sanitario. I malati oncologici sono in continuo aumento e di contro non vediamo che si opera per incrementare i servizi”.

“E’ gravissimo- conclude la nota-, a parte l’esiguità di centri oncologici, che non ci sia un centro di radioterapia in tutto l’agrigentino e l’esodo dei moltissimi utenti alla clinica “Aiello” lo testimonia. Non vorremmo che quest’emigrazione interessasse anche i tanti che abbisognano di chemioterapia e per evitarlo è necessario che non si continui a perdere pezzi importanti e che si gratifichino adeguatamente le persone che lavorano con professionalità e con generosità. Si spera che gli organi istituzionalmente preposti riflettano bene e diano le risposte che i cittadini si aspettano erogando sanità di qualità e sufficiente”.

Redazione Corriere

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