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TAMOIL IN VIA VERONA, SIMONE DI PAOLA: “REVOCATE IN AUTOTUTELA L’AUTORIZZAZIONE”

CI SAREBBERO ASPETTI CONTROVERSI NEL RILASCIO DELLA LICENZA

Nella seduta consiliare dedicata al Question Time, il consigliere comunale Simone Di Paola è intervenuto, pochi minuti fa,  sull’autorizzazione alla realizzazione del rifornimento della Tamoil in via Verona. “Ci sarebbero degli aspetti amministrativi non molto chiari”, ha sottolineato Simone Di Paola, “nei vari passaggi  dell’iter amministrativo”. Di Paola fa riferimento al 14 fefebbraio 2011 quando il “Comune di Sciacca tramite l’Ufficio tecnico, rilascia una concessione edilizia alla ditta Tamoil Petrolio Spa, la numero 39, per la realizzazione di un impianto di carburante in via Verona, ricadente nel piano di lottizzazione n. 181 del 1987 su diverse particelle, una delle quali ricadenti in zona M, la seconda in zona C.1.3 , la terza in zona B non tenendo conto del fatto che precedentemente, ossia in data 8 aprile 2010, questo Consiglio comunale, che ha piena ed esclusiva competenza in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica, approva una delibera, la numero 63, che disponeva la dismissione degli impinati di rifornimento carburanti di piazza Libertà e di piazza Belvedere. Nella stessa delibera viene indicata la collocazione non nelle particelle che sarebbero oggetto della concessione”. 

Nella risposta, l’assessore Fabio Leonte, in sede di risposta, ha detto che “conosco la vicenda e in effetti ci sono aspetti controversi, ma c’è anche un adecisione del Cga”. Leonte ha anche precisato che nei giorni scorsi gli è “pervenuto un giudizio di ottemperanza di quella decisione. Dovremmeo, cioè, dare esecuzione entro 30 giorni dalla notifica, alla decisione del Cga”.

Leonte ha annunciato per la settimana prossima una riunione con i dirigenti comunali per “discutere quale azione adottare, cioè se revocare la licenza in autotutela o se non esistono condizioni per farlo”.

Ma Simone DI Paola va dritto, e nella replica evidenzia alcune perplessità: “Nella delibera 63, che individua le aree per l’allocazione degli impianti di rifornimento, vorrei ricordare che è un atto di programmazione territoriale urbanistica, che ha effetti erga omnes, è precedente alla sentenza del Cga. Vorrei capire perchè il Comune di Sciacca non abbia comunicato al Consiglio di Giustizia Amministrativa per tempo l’adozione della delibera. Mi risulta anche che il Comune di Sciacca non era rappresentato in sede di giudizio”. Poi Di Paola chiosa: “Ciò che mi stupisce è che la possibilità di edificare su quei lotti è assolutamente satura”.

La vicenda avrà sicuramente riverberi.

Redazione Corriere

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