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SUMMIT PDL CON ON. MARINELLO. NOSTRA INTERVISTA ESCLUSIVA

La mossa del Pid giusta nel merito, sbagliata nel metodo. E il parlamentare non si fida dell’Mpa

La riunione del Pdl riberese si è conclusa da poco. Si è parlato dell’attualità politica scaturita dalla presa di posizione del Pid, che ha chiesto l’azzeramento della giunta guidata da Carmelo Pace. Al termine della riunione, l’onorevole Giuseppe Marinello ci ha lasciato in esclusiva un’intervista.

E allora onorevole, il Pid ha rotto la pax riberese?

“Ho riunito stamattina il partito, i consiglieri e il nostro assessore, per fare il punto sulla situazione. La strada che abbiamo deciso è, innanzitutto, quella di differenziare il metodo dal merito rispetto all’iniziativa intrapresa dal Pid”.

Cominciamo dal metodo

 “Ci appare, quantomeno, rustica, per non usare altri aggettivi che magari farebbero sorridere”.

E nel merito?

 “Comprendo le motivazioni che hanno spinto il Pid ad avanzare la richiesta di azzeramento. Per quanto ci riguarda, siamo pronti ad affrontare una discussione con il Pid e con il sindaco Carmelo Pace. Naturalmente, anche con gli altri partiti. Dobbiamo tenere presente che a Ribera, noi abbiamo una corsia preferenziale con l’alleanza con il Pid collegabile a quella nazionale”.

Ma questa è una posizione che riguarda il partito. Qual è la sua, dal punto di vista personale?

“Per quanto riguarda le forze politiche di Ribera, io ho assoluto rispetto per tutti. Ma ho delle perplessità della presenza in città dell’Mpa. Sono tra quelli che sostengono che sia inverosimile la mancanza di consapevolezza dei dirigenti dell’Mpa, in particolare del signor Mariano Ragusa, della vicenda relativa alla noto impianto a biomasse, pronto ad essere realizzato a Ribera. Non è assolutamente credibile che un iter di questo genere si sia risolto in breve tempo. La Regione ha battuto un record storico ad espletare la lunga filiera burocratica-amministrativa in sei mesi. Un tempo brevissimo per un progetto del genere normalmente richiede un tempo molto più lungo. E guarda caso il decreto è stato firmato da un tale assessore regionale, chiamato Roberto Di Mauro, noto esponente dell’Mpa agrigentino. E’ assolutamente improbabile che Ragusa tenti di scindere la vicenda lasciando fuori il suo partito, cioè l’Mpa”.

Pare di capire che lei non si fidi dell’Mpa?

“Né dell’Mpa, né di Ragusa”

Redazione Corriere

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