Strade e scintille: lunga polemica tra Schifani e Anas

Il governatore ha chiesto la testa dei vertici siciliani dell’azienda, che replica così: “Molti ritardi sono causati da complessità burocratiche e vincoli ambientali”

PALERMO – Si inasprisce il confronto tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e Anas, in merito alla gestione e al ritardo dei cantieri infrastrutturali nell’Isola. Al centro della polemica, le condizioni critiche di diverse arterie stradali e la lentezza nell’avanzamento di opere considerate strategiche per il territorio. Ma, in particolare, code e traffico rallentato suull’autostrada A19 “Palermo-Catania” nel tratto compreso fra Bagheria e Casteldaccia, nella carreggiata in direzione Catania, per via degli spostamenti dell’utenza dal capoluogo siciliano alle località balneari.

Schifani ha pubblicamente accusato Anas di “ritardi ingiustificabili” ed ha chiesto la rimozione del vertice regionale di Anas, accusata di “non rispondere alle esigenze urgenti della Sicilia”, sottolineando che “i cittadini meritano risposte concrete, non promesse disattese”. Anas, dal canto suo, respinge le critiche, affermando di operare “in costante sinergia con gli enti locali” e che molti ritardi sono causati da complessità burocratiche e vincoli ambientali. “Le dichiarazioni – dice l’azienda – ledono la nostra ‘immagine e l’impegno del personale coinvolto negli interventi di ammodernamento delle strade in Sicilia”.