Si è tenuta oggi l’assemblea dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua). Nel corso dei lavori si è tracciato un bilancio delle iniziative in corso contro la “rottamazione” della giustizia, la chiusura di 1000 uffici giudiziari e l’aggressione alla professione forense. Decisa la convocazione di un’assemblea nazionale degli ordini e delle associazioni forensi per il 13 luglio a Roma.
Alla fine dell’assise, Maurizio de Tilla, presidente Oua, replica al ministro Severino, che aveva criticato lo sciopero dell’avvocatura accusando la categoria di aver assunto una “posizione così pregiudiziale”: “Ora è rivolta e le responsabilità sono chiare. In questi mesi hanno nascosto il provvedimento agli addetti ai lavori, mentre si filtravano i contenuti ai mezzi di informazione, una segretezza ingiustificata, a senso unico, e quella sì “pregiudiziale” e pregiudizievole nei confronti di chi opera in prima linea nel sistema-giustizia”.
“Si è volutamente respinto il dialogo – continua Maurizio de Tilla- nonostante fossimo tutti disponibili a discutere, coscienti della necessità di razionalizzare la geografia giudiziaria. Il risultato è questa misura draconiana, senza razionalità che non guarda al medio e lungo termine, ma solo a fare “immagine”nell’immediato. Una scelta senza logica di futuro ed emergenziale. Si chiudono sedi distaccate, tribunali, procure e uffici di giudici di pace che funzionano, spesso unici presidi di sicurezza e legalità in zone con forte peso della criminalità organizzata e frequentemente unici servizi presenti dello Stato (isole e zone con una rete viaria inefficiente)”.
De Tilla aggiunge: “Il provvedimento, inoltre, è viziato per eccesso di delega, come per esempio per l’istituzione del Tribunale di Napoli Sud. Per questa ragione non mancheremo di ricorrere anche in sede giudiziaria e alla Consulta per evidente incostituzionalità».
“Un pasticcio – conclude de Tilla – altro che una riforma epocale come dice il Ministro e come replicano anche molti giornalisti che si rifiutano di prendere in considerazione le approfondite analisi e le proposte alternative avanzate in questi mesi. Per tutte queste ragioni, l’Oua ha deciso oggi di convocare per il 13 luglio un’assemblea nazionale dell’avvocatura e in quella sede decideremo le prossime forti iniziative di protesta, tra queste, la proclamazione di una astensione ulteriore dalle udienze. Non finisce qui, in tutta Italia cittadini e sindaci sono schierati a fianco degli avvocati. È una scelta di campo, a tutela della giustizia pubblica per una riforma efficace e reale del sistema, non per la sua rottamazione”
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