SCIACCA. Dopo la seduta di ieri sera del consiglio comunale di Sciacca, una riflessione amara si fa largo in noi e probabilmente anche nell’opinione pubblica cittadina: i social network, da strumenti di comunicazione, sono diventati il palcoscenico principale del dibattito politico locale. In consiglio comunale, sempre più spesso gli interventi dei consiglieri si basano su post, commenti e polemiche lette online, trasformando l’aula istituzionale in un’eco di Facebook e Instagram. Sempre più frequente vedere i consiglieri comunali brandire post, commenti e screenshot come fossero documenti ufficiali, trasformando il confronto istituzionale in una replica digitale delle polemiche online. Il fenomeno è sempre più evidente: le discussioni si accendono su ciò che l’avversario politico pubblica su Facebook e le repliche si costruiscono anche attorno alle reazioni. Il rischio? Che la politica perda il suo ruolo di guida e si riduca a rincorrere like e indignazioni virtuali. Questa deriva non è solo un problema etico: è un danno concreto per la città. Il dibattito si impoverisce, le decisioni si polarizzano, e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni si sgretola. La politica non è più l’arte del governo dei greci, oggi occorre sforzarsi per riportare il confronto politico sui binari della competenza, del rispetto e della responsabilità.
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