Sicilia in emergenza demografica: entro il 2035 un quarto degli alunni delle primarie scomparirà

Svimez lancia l’allarme: asili insufficienti, denatalità e fuga dei giovani. Mancano servizi per l’infanzia e sostegni alla maternità, mentre l’emigrazione continua a svuotare l’Isola
In Sicilia, più che in ogni altra regione italiana, si registra una grave carenza di asili nido, supporti economici alla maternità e servizi pubblici domiciliari di welfare. Secondo i dati della ricercatrice Svimez Serenella Caravella, l’Isola è ultima per posti disponibili negli asili nido: appena 12 ogni 100 bambini, di cui solo il 6,8% pubblici, contro i 25 previsti dal PNRR. Una situazione che costringe molte donne a rinunciare alla maternità per non abbandonare il lavoro.
La crisi demografica è aggravata da un’emigrazione costante: dal 2014 al 2024 il Sud ha perso 918mila persone, con la Sicilia che incide per il 10%. Solo nel 2024, il saldo tra nati e morti è negativo per 84mila unità, a cui si aggiungono 52mila giovani trasferitisi al Nord.
Svimez lancia un nuovo allarme: entro il 2035 la Sicilia perderà il 21% degli alunni della scuola primaria, pari a 44.811 bambini in meno. Il rischio è la soppressione di classi e autonomie scolastiche, con gravi ripercussioni sul tessuto sociale ed economico. I sindacati siciliani hanno già raccolto l’appello, chiedendo interventi urgenti.