Si riaccende la protesta dei lavoratori del Consorzio di bonifica

“Non sono stati rispettati gli impegni assunti e la situazione è ormai insostenibile”

Sembrava che la situazione si stesse sistemando con i lenti pagamenti delle spettanze arretrate, ma i lavoratori del Consorzio di bonifica di Agrigento che da settimane effettuano in tutte le sedi presidi permanenti pur garantendo l’attività lavorativa, riferiscono che non è stato mantenuto l’impegno di pagare la mensilità di aprile.
“Nonostante le promesse e le rassicurazioni ricevute – dicono i lavoratori con ii rappresentanti di Cgil e Uil – i fondi annunciati (1 milione e 700 mila euro) non sono ancora disponibili, a causa di gravi ritardi burocratici e inadempienze amministrative. Eppure – aggiungono – lo stanziamento era stato annunciato con enfasi dall’Assessore regionale all’Agricoltura e dal commissario del Consorzio di Bonifica. Non solo i fondi non sono stati erogati, ma il decreto che è strumento indispensabile per la liquidazione delle somme risulta annullato”.

Ci sono dunque ulteriori ritardi nella corresponsione della mensilità di aprile, aggravando una situazione economica e sociale già estremamente critica, che ricade su 260 lavoratori e sulle oltre 14.000 aziende agricole della provincia. “Si continua ad assistere a dichiarazioni rassicuranti sul pagamento degli stipendi ma la realtà è ben diversa – commentano Franco Colletti della Cgil e Leonardo Mulè della Uil – i lavoratori continuano a fare il loro dovere nonostante la situazione economica difficile che si trovano ad affrontare a causa delle mensilità arretrate e delle prospettive non certo rosee per i futuri pagamenti degli stipendi. Nonostante i presidi permanenti, con senso di responsabilità si sono dichiarati disponibili a garantire i servizi essenziali in un momento cruciale per l’agricoltura siciliana, già duramente colpita dalla mancata irrigazione. Monta però la delusione e la rabbia”.

La vertenza quindi si riaccende e potrebbe adesso generare conseguenze gravi per gli agricoltori, già danneggiati dalla siccità degli ultimi anni e che al momento hanno piche certezze rispetto alla tempistica e agli stessi quantitativi di acqua disponibili per irrigare.