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SETTECASI: “IL VERO RICATTO POLITICO E’ STATO DELLA MAGGIORANZA”

Il capogruppo consiliare del PD affida a Facebook il commento della seduta consiliare di ieri sera che riguardava l’approvazione del bilancio comunale.

Settecasi si appoggia a Tomasi di Lampedusa, “tutto cambia perché nulla cambi”, per spiegare “in politica, nonostante le promesse, nonostante i programmi elettorali, alla fine tutto resta sempre uguale”.

“Quella del bilancio, lo sappiamo bene, non era solo una questione di Carnevale- continua Settecasi.- Eppure lo è diventata. Non è solo una questione di festa; ma facciamo finta che lo sia e parliamo di Carnevale. Se il bilancio non fosse stato approvato, non ci sarebbe stata la festa. Lo sappiamo tutti. Ma questa forse era una novità dell’ultima ora? Assolutamente no. Che il Carnevale fosse a rischio lo si sapeva da tempo, lo si sapeva mentre dalle stanze del sindaco e dell’assessore al turismo, si stabilivano le date della festa; lo si sapeva quando sono stati stampati i programmi; lo si sapeva quando hanno affisso e pubblicato sui social network le locandine pubblicitarie; lo si sapeva quando si sono fatte mettere in posa delle modelle con i costumi per fare quei manifesti; anche quando si dava incarico ai carristi di cominciare i lavori, non mettendoli peraltro al corrente del serio pericolo che stavano correndo. Lo si sapeva da tempo; anche quando si spalavano i metri di fango e si discuteva dello stato di emergenza”.

Per quanto riguarda alla amletica questione del “ricatto politico”, (cioè il sindaco doveva dimettersi in cambio del voto dell’opposizione) Settecasi sottolinea che “se c’è stato ricatto questo è della maggioranza che, pur essendo a conoscenza del rischio che correva la festa, ha voluto comunque avviare tutta la macchina organizzativa”.

“Non è stato forse un ricatto mettere il consiglio comunale davanti al fatto compiuto?”, si chiede Settecasi. “Il Carnevale è già pronto, la macchina organizzativa è partita. Volete forse rovinare l’immagine della città, facendo saltare prenotazioni alberghiere, facendo perdere ai carristi soldi, tempo e fatica?”. Questo ci hanno detto, fra le righe. E il ricatto non era rivolto solo a noi. Noi siamo solo dei rappresentanti; il ricatto era rivolto all’intera città che si è vista costretta, pur di non perdere la faccia davanti a mezza Regione, a cedere a questo ricatto”.

“Non era affatto facile bocciarlo- seguita Settecasi-, perché quella macchina organizzativa era già partita; perché il Carnevale è pronto; perché non farlo, adesso, avrebbe significato perdere la faccia davanti a mezza Regione; perché non farlo, adesso che le associazioni sono già al lavoro, avrebbe significato far pagare a loro gli errori degli altri”.

“Il bilancio è stato approvato e l’opposizione lo ha consentito solo per queste ragioni. E queste ragioni, non eliminano la responsabilità del sindaco e della sua giunta; anzi le acuiscono, le portano a galla ed evidenziano il completo fallimento di un sindaco e di un assessore che hanno strumentalizzato la passione e l’impegno di una città. Il sindaco non doveva dimettersi perché era sotto ricatto; il sindaco doveva – e deve – dimettersi perché, fregandosene delle spese, delle priorità e delle emergenze, del forte ritardo con cui ha presentato un bilancio di previsione già vecchio, ha scelto di puntare sul cavallo vincente: il Carnevale”.

” La città – scrive il capogruppo PD-, o almeno una parte di essa, ieri c’era, si è palesata e ha espresso in qualche modo la propria volontà. È un diritto sacrosanto, un dovere civile che – se non strumentalizzato o, peggio, indotto – deve essere tenuto in considerazione. Spero solo che questa passione i cittadini continueranno a mostrarla per tutte quelle criticità che oggi la nostra Sciacca vive: dalle Terme, all’ospedale, ai ponti chiusi, alle conseguenze di un’alluvione che ha sconvolto tutti. Perché se vogliamo che tutto rimanga com’è – o torni com’era, aggiungerei io – bisogna che tutto cambi”.

Redazione Corriere

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