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SCUOLA NASTASI: I NOMI DEI SETTE INDAGATI

I dirigenti comunali Giuseppe Liotta, Aldo Misuraca, l’ex assessore Gianfranco Vecchio, i proprietari del locale Domenico, Biagio Russo e Calogero Russo, il direttore dei lavori Massimiliano Trapani

Ieri, il Corriere di Sciacca in esclusiva ha dato la notizia. Oggi, un comunicato stampa della Procura della Repubblica entra nel dettaglio.

“All’esito delle indagini, affidate ai Carabinieri della locale Sezione di Polizia Giudiziaria, relative ai presunti illeciti commessi in occasione della destinazione dell’immobile di via Brigadiere Nastasi a sede scolastica di pertinenza del 4° circolo didattico a partire dall’anno scolastico 2011/2012, la Procura ha emesso avviso di conclusione indagini a carico dei seguenti soggetti:Giuseppe Liotta, Aldo Misuraca, Gianfranco Vecchio, Domenico Russo, Biagio Russo, Calogero Russo, Massimiliano Trapani.

In particolare, tutti gli indagati sono ritenuti responsabili del delitto di tentato abuso d’ufficio. Liotta Giuseppe, Domenico, Biagio e Calogero Rusoo, Massimiliano Trapani, sono ritenuti responsabili per un reato in materia di abusivismo edilizio; Massimiliano Trapani, Aldo Misuraca, Gianfranco Vecchio, i fratelli Russo, per delitti contro la fede pubblica”.

E’ trascorso un anno da quel 15 settembre 2011 quando con lo squillare della campanella di inizio della scuola esplose la protesta dei genitori che, accompagnando i figlioletti alla scuola elementare di via Nastasi, si accorsero delle condizioni inadeguate del plesso scolastico. Proteste, denunce, rimbalzi di responsabilità.

Il tutto finì sulla scrivania degli Uffici della Procura della Repubblica di Sciacca che avviò le indagini. Indagini condotte nel più assoluto riserbo, ma che hanno radiografato tutta la filiera dei passaggi amministrativi e tecnici. Venne fuori che quei locali non avevano ricevuto l’idoneità all’attività di scuola, e addirittura mancava il cambio di destinazione. Cambio di destinazione che risultò necessario attraverso una lettera dell’Ufficio Tecnico. Insomma, il tutto doveva passare dall’approvazione del Consiglio comunale. Passaggio che non avvenne mai.

Per un anno le indagini sono proseguite nel silenzio del lavoro degli investigatori. Ora la vicenda, almeno dal punto di vista delle indagini, è conclusa. La vicenda, abbondantemente nota in città, risale esattamente al 15 settembre dello scorso anno, proprio nel giorno dell’inizio delle attività scolastiche quando ben 12 classi di scolari sono state costrette a trasferirsi altrove per le condizioni inidonee dei locali, situati a piano terra di un edificio di diversi piani. I genitori degli scolari non consentirono il prosieguo delle lezioni in quelle condizioni ritenute fuori norma. Aule piccole destinate a ospitare un numero di scolari assai superiore rispetto al rapporto superficie-scolari. Mancanza di ventilazione, e altri anomalie lamentate dai genitori. Dopo qualche giorno, fu fatta luce su una vicenda inquietante: si scoprì che non vi erano le necessarie autorizzazioni rilasciate dal Comune. Fu un crescendo di “scoperte” di inadempienze tecnico-amministrative che toccano diversi soggetti e uffici.

 

Redazione Corriere

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