Il muro protettivo che ha permesso la lunhissima latitanza di Matteo Messina Denaro comincia a scricchiolare. Questa volta non solo sotto gli effetti del piccone del sequestro dei patrimoni, ma anche sotto le dichiarazioni e racconti da parte di un familiare ritenuto di fiducia del super latitante.
Lorenzo Cimarosa, cugino del boss di Castelvetrano, è stato arrestato lo scorso 13 dicembre, insieme ad altri 29 persone, tra cui lasorella di Matteo Messina Denaro. Cimarosa è un imprenditore tra i più fidati del padrino di Castelvetrano. Il 54enne Cimarosa ha chiesto di parlare con i magistrati. Si è trovato davanti i sostituti procuratori Paolo Guido e Marzia Sabella, e al procuratore aggiunto Teresa Principato.
Nella veste di dichiarante (non ancora collaboratore di giustizia), Cimarosa sta fornendo utili notizie relative al boss di Castelvetrano. Anche sul sistema economico che alimenta la latitanza del boss. L’azienda di Cimarosa, la “M.G. Cimarosa costruzioni” è una sorta di bancomat per Matteo Messina Denaro. Nelle dichiarazioni di Cimarosa la storia di appalti, tra cui quello relativo alla realizzazione del parco eolico di Mazara del Vallo.
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