Sciacca, terremoto politico: il sindaco Termine revoca le deleghe a Di Paola, Gulotta e Curreri

La decisione arriva dopo mesi di tensioni interne alla maggioranza, culminati in un documento firmato dai tre assessori e da quattro consiglieri comunali, in cui veniva contestata apertamente la gestione politico-amministrativa del primo cittadino.

SCIACCA . La crisi politica che da settimane aleggiava a Palazzo di Città è esplosa con un atto ufficiale: il sindaco Fabio Termine ha revocato le deleghe agli assessori Valeria Gulotta, Simone Di Paola e Alessandro Curreri, ringraziandoli per il lavoro svolto ma sancendo una rottura ormai irreversibile.

La decisione arriva dopo mesi di tensioni interne alla maggioranza, culminati in un documento firmato dai tre assessori e da quattro consiglieri comunali, in cui veniva contestata apertamente la gestione politico-amministrativa del primo cittadino. In quel testo, si chiedeva una revisione delle deleghe e un rilancio dell’azione amministrativa, giudicata insufficiente e priva di visione strategica. Il sindaco, nel motivare la revoca, ha sottolineato come quel documento rappresentasse un atto politico chiaro, che non poteva essere ignorato. Ed ha deciso, al termine di una settimana in cui per motivi di salute è stato costretto a rimanere a casa, di chiudere il rapporto con i due assessori Pd e con l’assessore M5S. Una scelta che immaginiamo sia frutto di un’attenta valutazione sulle prospettive future. Il provvedimento del sindaco nello stesso giorno in cui a suo sostegno c’è stata la presa di posizione del deputato nazionale Giovanna Iacono, notoriamente in contrasto con l’area riformista del Pd.

«Quando viene meno la fiducia reciproca e si mette in discussione il metodo di governo, è necessario assumersi la responsabilità di una scelta netta», avrebbe dichiarato Termine. La crisi, dunque, non è solo numerica ma profondamente politica. Il sindaco si ritrova ora a dover ricostruire una squadra di governo, mentre l’opposizione osserva e prepara le proprie mosse.

Sullo sfondo, resta il tema del rilancio amministrativo, invocato da più parti ma ancora lontano da una sintesi condivisa. La città guarda ora con preoccupazione a una fase di instabilità che rischia di rallentare ulteriormente l’azione amministrativa. Il futuro dell’amministrazione Termine dipenderà dalla capacità di ricomporre le fratture, rilanciare con uomini e progetti che sono da tempo contestati dall’opposizione, e di dare risposte concrete ai cittadini. Ma il segnale è chiaro: a Sciacca, la politica è entrata in fase pre elettorale.