Sciacca Estate 2025: calendario tra ritardi, bilancio e polemiche politiche

Filippo Bellanca tuona: “il programma si poteva diffondere già a maggio, le soluzioni tecniche dichiarate dal sindaco in assenza di bilancio si sono usate anche in passato”
SCIACCA. Il ritardo nella diffusione del calendario degli eventi di intrattenimento estivo, ha sollevato interrogativi e critiche, soprattutto in merito alla mancata programmazione anticipata. Il consigliere comunale Filippo Bellanca ha voluto intervenire su questo aspetto, in virtù di quanto detto in conferenza stampa, con gli amministratori che hanno attribuito il ritardo a motivazioni tecniche legate all’approvazione del bilancio comunale, ancora in sospeso al momento della presentazione. Una situazione che ha messo in difficoltà l’organizzazione degli eventi, nonostante l’amministrazione abbia stanziato 169 mila euro prelevati dall’imposta di soggiorno. Ma il vero punto critico per Bellanca è un altro: “L’amministrazione comunale nella delibera ha evidenziato potenziali danni patrimoniali diretti e indiretti, giustificando, in assenza del bilancio, che la mancata realizzazione della manifestazione avrebbe potuto tradursi in una perdita economica significativa per l’Ente, sia in termini di presenze che di indotto. E’ così – dice l’esponente DC – ma anche in passato è stato seguito questo iter. Se la determina ha i canoni i della legittimità perchè il programma non è stato presentato a maggio ?”
In un territorio come Sciacca, dove il turismo rappresenta una risorsa vitale, la pianificazione degli eventi estivi non è solo una questione culturale, ma anche economica. La Corte dei Conti, in casi analoghi, ha sottolineato come l’assenza di programmazione possa configurare una responsabilità amministrativa, soprattutto se si dimostra un danno certo e grave per l’Ente pubblico. Il cartellone di Sciacca Estate 2025 è comunque realtà, ma il dibattito sul ritardo resta aperto. “In una città che punta sul turismo come leva di sviluppo – aggiunge Bellanca – la tempestività nella programmazione non è un dettaglio: è una responsabilità. E il 2026 sarà il banco di prova per dimostrare che chi amministra ha imparato la lezione”.