Nonostante la penalizzazione di due strutture ricettive chiuse, Torre Macauda e le terme, la presenza di ospiti è consistente. Necessita migliorare l’accoglienza e l’organizzazione dei servizi da offrire

E’ evidente la presenza importante di turisti. La si nota senza difficoltà. Le vie del centro urbano sono un via vai di gruppi di ospiti, di singole famiglie. Un dato, quello di quest’anno, certamente positivo, senza bisogno di attendere le statistiche ufficiali. L’importante presenza di turisti è registrata dalle strutture alberghiere, dai B&B, dalle case vacanza. Ma si nota, agevolmente, a vista d’occhio.

Un dato, però, che è penalizzato dalla chiusura di due importanti strutture ricettive, Torre Macauda e le Terme. Il dato 2015, seppure positivo dalla presenza dei turisti, sarà inficiato dalla mancanza di almeno 50.000 presenze turistiche, appunto per la chiusura delle due strutture. Dunque, non imputabile ad una ragione legata strettamente alla promozione della città. E forse, su questo tema, dobbiamo scrollarci di dosso una pericolosa sindrome: quella di Peter Pan. Sciacca è ormai cresciuta, è una meta turistica. Semmai, ha bisogno di crescere, e di tanto, sul piano dell’accoglienza e dei servizi da offrire al turista.

E’ su questo campo che Sciacca deve fare la svolta, è su questo piano che gli amministratori comunali devono pilotare la città, le scelte. Lo sforzo importante deve essere compiuto sulla stagione estiva, e non su una festa invernale che dura quattro giorni. Tutti noi percepiamo quanto sia importante mantenere viva una stagione che si spalma in più mesi. La connotazione di Sciacca non può perimetrarsi per il suo carnevale, ma per il suo profilo di città di mare, e dunque deve puntare sul periodo primaverile-estivo. Ed è su questa ottica che deve cambiare la sua cultura di accoglienza e di servizi da offrire al turismo.

Sono i soliti concetti, basilari per il turismo, ma che costantemente vengono disattesi. La pulizia delle spiagge deve essere un obiettivo da raggiungere già con l’inizio della primavera. Come un obiettivo deve essere il dotare di servizi le stesse spiagge. Mancano le cose più elementari, come doccette per pulirsi i piedi dalla sabbia, servizi igienici, il facile e accogliente accesso alla spiagge. Un maggiore pulizia della città, una maggiore cura del verde pubblico, delle aiuole. Insomma, Sciacca sull’accoglienza al turista deve essere davvero competitiva con altre rinomate realtà. Basta solamente crederci e puntare su di essa.

La centralissima scala laterale della Basilica della Madonna del Soccorso è in preda alla erbacce da settimane. E’ stato segnalato da questo giornale, ma ancora nulla è stato fatto. Una mancanza che lede l’immagine della città, appunto per la centralità del luogo, costantemente sotto gli occhi dei turisti.

Questa città cambia passo se si rende consapevole che i mesi da aprile a tutto settembre diventano centrali, diventano volano dell’economia. Questa è una città che sembra accontentarsi di pochi giorni di festa, mettendo in secondo piano l’opportunità che offrono sei mesi intensi. L’organizzazione dei servizi al turista e la pulizia costante della città devono essere i pilastri su cui scommettere. Il resto lo mette Sciacca stessa, con la sua bellezza. Manca ancora un ingrediente: l’amore dei saccensi verso la propria città. E’ l’ora di finirla di vedere solo e unicamente gli aspetti critici. Si è sviluppato un paradosso incredibile: i turisti si innamorano di Sciacca, i saccensi no.

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