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SCEMPIO AMBIENTALE AL MOLO DI LEVANTE

Sono una decina le discariche con fusti di olio esausto riversato per terra e altri rifiuti. E domani inizia la festa di San Pietro. Welcome to Sciacca!

Come avviene costantemente, a evidenziare situazioni di grave degrado presenti sul territorio della nostra città, come noto vocata alla ceramica, alle terme, alla pesca, sono sempre i giornalisti. E’ come se altri non vedessero ciò che avviene sotto i loro occhi. Né tanto meno, sembrano avere occhi per vedere chi, invece, è stato delegato dal consenso elettorale ad amministrare la città.

Le nostre foto hanno focalizzato numerose discariche sorte sui moli di levante del nostro porto. Se ne contano una decina. Sono discariche che non nascono naturalmente, ma con la precisa volontà delle mani di chi se ne frega dei luoghi comuni, della cosa pubblica, del proprio ambiente di lavoro, dell’ambiente. Sono discariche che nascono dalle mani di incivili, abituati a farla franca perché, tanto, non c’è nessuno che multa, che sanziona, che controlla. E così nei luoghi di lavoro dei pescatori, nei luoghi visitati dai turisti in cerca delle tradizione e degli usi marinari, nei luoghi tanto cari agli stessi saccensi, dominano a bella vista fusti di olio esausto, contenitori di plastica, pezzi di ricambio, copertoni, e tante altri materiali lasciati abbandonati senza ritegno.

Perché c’è tanto disprezzo del luogo comune? Del luogo pubblico? Ma soprattutto perché in questa città, in luoghi così centrali della vita pubblica, sia possibile la formazione di tali scempi paesaggistici e ambientali senza difficoltà alcuna? Possibile mai che chi amministra, di qualunque colore politico sia – anche perché il fenomeno delle discariche sui moli del porto non è nuovo- non sia in grado di porre in essere misure di prevenzione e repressione tali da scoraggiare quegli incivili che vanificano ogni sforzo di sviluppo e promozione del turismo in questa città?

Ma c’è anche un altro tema. Se le discariche sorgono a iosa, molto probabilmente nasce anche la necessità di organizzare meglio la possibilità di deposito di tali rifiuti. Forse è il caso di installare dei contenitori idonei a raccogliere ciò gli operatori del mare hanno necessità di smaltire. Di certo, c’è la necessità di trovare un punto di incontro: avere un ambiente portuale decoroso, offrire i mezzi necessari a chi deve smaltire rifiuti da lavoro in modo più organizzato ed efficace.

Redazione Corriere

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