Dopo quasi un anno e mezzo il re della pubblicità e il presunto regista occulto dei progetti di formazione del Ciapi di Palermo, il canicattinese Faustino Giacchetto, lascia gli arresti domiciliari e la misura viene sostituita con l’obbligo di dimora a Santa Flavia, Comune in cui abita, così come disposto dal Tribunale di Palermo.
A Palermo potrà recarsi liberamente solo per le udienze del processo e per difendersi nel procedimento delle misure di prevenzione che ha portato al sequestro dei suoi beni, ma anche una volta alla settimana, per andare dai suoi avvocati.
Giacchetto è imputato in due processi: ma è libero per i “Grandi Lavori”, ed era ai domiciliari per il “Ciapegate”. A chiedere la revoca dei domiciliari è stato il pubblico ministero Alessandro Picchi, convinto che le esigenze cautelari nei confronti del principale imputato si siano affievolite e possono essere assicurate dal semplice obbligo di dimora.
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