Dopo sei anni, la Regione Siciliana ha presentato la bozza del nuovo Piano ospedaliero 2025, che ridisegna la geografia della sanità pubblica e privata nell’isola. Il documento, ancora in fase di confronto con sindaci, sindacati e commissioni parlamentari, prevede 18.000 posti letto complessivi, di cui 13.000 nelle strutture pubbliche e 5.000 nei privati accreditati, ma con una riduzione netta di circa 367 posti letto rispetto al piano del 2019.
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Il piano ha scatenato forti reazioni politiche e sindacali. La CGIL Sicilia lo definisce “colmo di errori e scollegato dalle esigenze reali”, lamentando l’assenza di confronto istituzionale e il rischio di una sanità sempre più privatizzata. Anche ANCI Sicilia ha chiesto la convocazione della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sottolineando che i sindaci – autorità sanitarie locali – sono stati coinvolti solo a posteriori5.
L’assessora regionale alla Salute Daniela Faraoni sta illustrando la bozza nelle varie province. Il documento sarà discusso entro fine luglio dalla Sesta Commissione dell’ARS, che dovrà esprimere un parere prima dell’approvazione definitiva
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