Sanità in Sicilia: un’emergenza silenziosa che peggiora

Penultima in Italia per i Livelli Essenziali di Assistenza: la Regione perde terreno e resta inadempiente

Nel 2023 la Sicilia ha totalizzato appena 173 punti su 300 nella valutazione degli adempimenti ai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), le prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale. Secondo l’analisi della Fondazione Gimbe, l’Isola si colloca penultima tra tutte le regioni e province autonome italiane, risultando inadempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), con punteggi insufficienti in due delle tre aree monitorate: prevenzione collettiva e sanità pubblica, e assistenza distrettuale.

Il quadro è in peggioramento rispetto al 2022, con un calo di 11 punti. Analizzando i 26 indicatori del NSG, suddivisi in tre aree, la Sicilia si posiziona:

  • 21ª per la prevenzione collettiva,
  • 19ª per l’assistenza distrettuale,
  • 13ª per l’assistenza ospedaliera.

Una fotografia impietosa che conferma il declino del sistema sanitario regionale. «I dati resi noti dal Ministero della Salute non sono una sorpresa. La Sicilia si posiziona ancora una volta nelle ultime posizioni, confermando un declino inarrestabile del nostro servizio sanitario», denuncia Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia.

«L’Isola arranca, penalizzando i suoi cittadini e negando il diritto fondamentale alla salute. Servono risorse adeguate per rafforzare le strutture, assumere personale medico e paramedico e migliorare l’organizzazione dei servizi. I continui tagli e la gestione approssimativa non sono più sostenibili», conclude Lionti.