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SALTA SEDUTA CONSILIARE SU TARIFFE TARES

Documento dell’opposizione per continuare ad applicare vecchia Tarsu ed evitare per il momento di inasprire il carico fiscale sulle famiglie saccensi con una tassa che scomparirà subito dopo

I Comuni potrebbero continuare a mantenere per il 2013 la Tarsu anziché istituire la nuova è più pesante Tares.

Lo stabilisce un emendamento del decreto legge 102/2013 recante “Disposizioni urgenti in materia di Imu e di altra finanza locale”, che le Commissioni riunite Bilancio e Finanze, alla presenza del sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, hanno approvato, con parere favorevole del Governo. 

Il provevdimento dà facoltà ai Comuni per l’anno 2013, con provvedimento da adottarsi entro il termine fissato per l’approvazione del bilancio di previsione, di continuare ad applicare la Tarsu. Nel caso in cui il Comune continui a mantenere per l’anno 2013 la tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani, in vigore nell’anno 2012, la copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo è assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa, derivanti dalla fiscalità generale del comune stesso.

Queste riflessioni sono contenute nel documento presentato stasera in aula dai gruppi di opposizione, che ha determinato di fatto il rinvio dell’esame della Tares, che comunque difficilmente sarebbe stato trattato.

Questo emendamento consentirà in molti casi di evitare complesse architetture regolamentari per un’imposta, che potrebbe portare in un momento di già grave difficoltà economica e finanziaria, ad un inasprimento del carico fiscale sulle famiglie e soprattutto sulle attività produttive che stanno attraversando un grandissimo disagio economico che si tramuta nella vita di tutti i giorni in disagio sociale.

L’opposizione evidenzia che l’amministrazione comunale guidata da Fabrizio Di Paola e la maggioranza che la sostiene devono tenere conto di questa opportunità, onde evitare altri due milioni di euro di nuove tasse.

“Dopo l’IMU, l’addizionale IRPEF comunale elevate ai massimi livelli – scrivono – non si può chiedere un altro sacrificio ai saccensi con la Tares, così com’è sviluppata si trasformerà nell’ennesima imposizione difficilmente onorabile dalla popolazione. Riteniamo quindi opportuno un rinvio del punto per ulteriori approfondimenti con l’obiettivo di poter garantire maggiore equità e guardando con attenzione le categorie meno abbienti.

Auspichiamo – concludono – l’accoglimento della nostra proposta per i descritti sviluppi nazionali e per il fatto che la TARES cesserà la sua efficacia il prossimo 31 dicembre”.

Redazione Corriere

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