Il territorio di Sciacca sulla rotta degli aerei da combattimento che vanno in LIbia
Agli aerei militari sopra le nostre teste eravamo per certi versi abituati: i mezzi dell’Aeronautica militare italiana, di stanza a Birgi, con cadenza più o meno mensile passavano sul nostro territorio che si trova nella loro rotta tradizionale e oggi anche in quella che li conduce fino alla Libia e viceversa.
Ma oggi le cose sono diverse: non si tratta più di una esercitazione, i voli sopra le nostre teste sono sempre più frequenti, più volte al giorno sentiamo il rombo fortissimo degli F16 e sapere che sono impegnati in un’operazione di guerra a poca distanza da noi, ci fa rabbrividire.
Sensazioni forti quelle che la popolazione saccense sta vivendo, quel suono degli aerei che sfrecciano adesso incute timore, ci porta a riflettere sulla facilità con cui oggi i potenti del mondo decidono di affrontare un conflitto militare, sulle decisioni che vengono assunte prima che si riuniscano le nazioni (la Francia ha attaccato pochi minuti dopo il via libera dell’Onu) sulla nostra fragilità di gente comune di fronte alla forza dirompente degli interessi economici.
Missioni di pace, si è detto, ma quel rombo sopra le nostre teste non è un segnale di pace… ma di guerra.
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