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RUBAVANO GRONDAIE IN RAME DALLA CHIESA MADRE DI CALTABELLOTTA, ARRESTATI

Sono due, un cittadino italiano ed un rumeno, entrambi residenti a Partinico, i soggetti arrestati nella notte in un’operazione congiunta del nucleo radiomobile di Sciacca e dai carabinieri delle Stazioni di Caltabellotta e Burgio. I militari hanno sorpreso i due mentre stavano trasportando 110 kg di rame appena asportato dalla chiesa madre di Caltabellotta, probabilmente verso la loro abitazione di Partinico.

L’Arciprete della chiesa, Don Giuseppe Marciante, aveva già denunciato nel dicembre dello scorso anno, altri furti dello stesso tipo che avevano interessato la struttura della chiesa. Fino a ieri, di tutta la protezione in rame precedentemente esistente, oltre 150 m, ne erano rimasti solo 15 m. Evidentemente l’intenzione dei due era quella di rubare anche gli ultimi 15 m di rame restanti al fine poi di venderlo.

Ieri attorno alle ore 22.00, alcuni cittadini di Caltabellotta, residenti nei pressi della chiesa, insospettititi da alcuni rumori, chiamavano il 112 segnalando strani movimenti nel cortile antistante la chiesa. L’arrivo dei carabinieri qualche minuto dopo, permetteva di fermare l’auto dei due, che nel frattempo aveva terminato di asportare, strappando letteralmente a martellate e con l’uso di pinze, il rame ben tassellato al muro di cinta ed a caricarlo nel cofano dell’auto.

All’alt dei militari i due, Donato Bronzino 44 anni pregiudicato ed Alexandru Cantorianu 25 anni entrambi residenti a Partinico, palesemente sorpresi, non davano credibili spiegazioni sul materiale rinvenuto a bordo della loro autovettura.

I due malviventi, al termine delle operazioni di rito, su disposizione del pubblico ministero di turno, della locale Procura della Repubblica, sono stati posti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni di Partinico. Sono in corso ulteriori indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Sciacca per appurare se i due soggetti siano gli autori di altri furti di rame avvenuti con il medesimo ‘’modus operandi’’.

Il mercato nero del rame, spiega il Comando della Compagnia di Sciacca, ha avuto, soprattutto a causa della crisi degli ultimi anni, un notevole incremento ed i furti di questo metallo sono aumentati a macchia d’olio in tutta la penisola, non risparmiando il territorio siculo. Un chilo di rame può arrivare a costare circa 5 euro. Il metallo sequestrato stanotte è già stato messo a disposizione per la riconsegna all’avente diritto.

Lo compagnia Carabinieri di Sciacca continuerà tali controlli, soprattutto quelli diretti alla prevenzione ed al contrasto dei reati predatori, che vanno ad incidere maggiormente sulla sicurezza percepita della popolazione.

Redazione Corriere

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