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RISCHIO CROLLO TESTA DEL CANTONALE DELL’EX CHIESA DI SAN CARLO

L’antica sede della confraternita di San Carlo è situata in vicolo San Carlo, la breve arteria che collega via Licata con la via Cappellino. Sulla facciata spicca un magnifico balcone barocco

Un antico monumento situato nel centro storico, in vicolo San Carlo, la breve arteria che collega via Licata con via Cappellino, necessita di un urgente intervento di messa in sicurezza prima, e restauro dopo. Si tratta della cornice di testa del cantonale della chiesa di San Carlo che rischia di crollare.

Le foto scattate dall’architetto Calogero Segreto, presidente della locale sezione di Italia Nostra, sono abbastanza eloquenti ed evidenziano la precarietà di una preziosa parte del monumento. Dalle foto si evince che la cornice della testata del cantonale dell’ex chiesa è letteralmente staccata dall’insieme dell’intero blocco all’apice del cantonale. Si tratta di un blocco di notevole volume il cui crollo rappresenta un serio pericolo per la pubblica sicurezza.

L’edificio monumentale è di proprietà privata, la sua trasformazione da chiesa chiusa al culto a casa privata risale al 1880. La storia del monumento è riportata dal libro “Sciacca Terme” di Salvatore Cantone. Sorge- riporta il libro – sul posto dell’antica chiesetta di S. Domenico (sec. XV) che, divenuta nel 1613 sede della confraternita di S. Carlo, da questa prese da allora il nome. L’attuale costruzione, come risulta da una iscrizione incisa sul lato orientale dell’edificio che prospetta nel cortile Cappellino, fu portata a termine nel 1724 ad opera ed a spese della confraternita di San Carlo, risorta nel 1721, dopo circa un secolo che era stata sciolta, ad iniziativa di alcuni nobili. Scioltasi nel 1838 definitivamente la confraternita, la chiesa rimase per qualche tempo chiusa al culto e poi fu venduta all’asta e trasformata in casa privata (1880). Secondo mons. Cassar, la chiesa fu soppressa dal Vescovo della diocesi agrigentina, insieme con altre chiese minori allo scopo di dare maggiori possibilità di vita alla Chiesa Madre. Notevole la facciata le cui componenti più significative sono, al centro, il portale d’ingresso ad intradosso poligonale e paraste fregiate di festoni, secondo una tipologia rococò, ultima fase del barocco, comune ad altri portali di palazzi settecenteschi presenti a Sciacca, il soprastante balcone curvilineo e il finestrone dal timpano spezzato, ricco di ornamentazione scultorea.

La parte anteriore del monumento è nota ai saccensi, ma anche ai turisti, poiché è ben visibile percorrendo il vicolo San Carlo. Spicca il magnifico balcone barocco. La parte posteriore dell’edificio monumentale è visibile, invece, dall’interno di un cortile situato nel vicolo Francipane. La sezione di Italia Nostra sta inoltrando la segnalazione della precarietà e pericolosità della cornice di testa del cantonale, oltre che al Comune, anche alla Soprintendenza di Agrigento.

Redazione Corriere

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