RISCHIO CHIUSURA DEL TRIBUNALE: LA LENTA MARCIA DEL SINDACO

Ci stupisce che sulla questione relativa al rischio chisura del Tribunale dalla prima istituzione della città non arrivi ancora un’iniziativa. Il silenzio impera, nonostante siano trascorsi già diversi giorni dalla notizia del progetto di riforma della giustizia che sopprime i Tribunali minori, Sciacca incluso. L’OUA, (Organismo Unitario dell’Avvocatura) ha già sollecitato il sindaco Vito Bono a farsi promotore di un tavolo tecnico mirato ad un incontro con il Ministro della Giustizia per spiegare le molteplici ragioni dell’importanza di non sopprimere il Tribunale di Sciacca. Stessa cosa da parte dell’Ordine degli Avvocati di Sciacca.

Non è la prima volta, in verità, che sulle tematiche vitali della città, il sindaco sia anticipato da altre istituzioni. Basti ricordare la questione delle Terme, dell’ospedale. Sono iniziative assunte dal presidente del Consiglio Comunale e dal Consiglio Comunale. Il sindaco dà la sensazione di smarrimento e pare abbia bisogno di essere sollecitato, stimolato, ad assumere una posizione, un’iniziativa. 

E’ come se un fantino non sapesse tenere le redini,  lasciando andare il suo cavallo senza una meta. Siamo convinti che l’elevata mole di lavoro che impegna la giornata del sindaco distoglie tempo. Ma sulle questioni vitali che interessano la città non vi è giustificazione alcuna. Le priorità sono ben chiare, molto di più degli impegni per le presentazioni di eventi. 

Nell’ambito degli i. 

nterventi di  protesta contro il progetto di chiusura, cronologicamente ogni lettera da parte del sindaco arriva in ritardo, come quella dei parlamentari che sostengono il Governo nazionale, gli onorevoli Peppe Ruvolo e Giuseppe Marinello, i quali più degli altri dovrebbero battere il pugno sul tavolo

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