Ne ha per tutti Totò Riina che dal carcere, parlando con il suo compagno di socialità Alberto Lorusso, continua a lanciare strali contro politici, magistrati e mafiosi. Nelle conversazioni che sono state depositate al processo Stato-mafia, il boss si concentra in particolare sulle ristrettezze del 41 bis e sul presunto «colpevole» delle sue pene: il ministro Angelino Alfano. «Perchè quel disgraziato di ministro dell’agrigentino, là al ministero dell’Interno… – dice – questo è proprio accanito con questi quarantunisti, questo è accanito proprio… è un canaglia, è un canaglia. Sì, sì… e lo aggrava sempre, sempre che parla del 41, stiamo facendo carceri nuovi così, i carceri li facciamo in modo che non possono rispondere con quelli della porta accanto… tu… tu… sta facendo tutto per… il carcere duro… duro… glielo do io a lui, il duro lo abbiamo noi qua dentro… quando viene lo trovi sempre duro… disgraziato».
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