Nella riforma delle società a partecipazione regionale varata dalla Regione nella manovra finanziaria, di società partecipate ne resteranno undici. Si tratta di aziende considerata “strategiche” dalla Regione. Restano in vita società che sembrava dovessero essere chiuse, come Sicilia e Servizi. E poi Ast, Seus, Riscossione Sicilia, Irfis-FinSicilia, Sviluppo Italia Sicilia, Siciliacque, Parco scientifico e tecnologico, Sas, Maas e Spi. Le società “superstiti” dovranno adottare misure di risparmio attraverso la riorganizzazione dei servizi e del personale. Ribadito il divieto di nuove assunzioni, con uniche eccezioni gli stagionali delle Terme di Sciacca e Acireale. I dipendenti delle società in liquidazione dovranno essere assunti nelle rimanenti società. Ciò avverrò attraverso l’iter del licenziamento collettivo-riassunzione. Tutti i commissari liquidatori lavoreranno nella sede dell’Assessorato all’Economia, dove verrà creato un Ufficio speciale. Previsto quindi l’abbandono dei tanti edifici in affitto, sedi delle società.
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