L’opposizionbe comincia a farsi sentire nella vicenda dell’appello presnetato al Cga dall’amministrazione comunale avverso all’annullamento dell’aumento Tarsu disposto nel 2010 da Vito Bono. Dopo la presa di posizione di Stefano Scaduto, dalla minoranza consiliare si alza forte la voce dei partiti contro una decisione in controtendenza rispetto al passato fatta da Fabrizio Di Paola.
“La decisione del sindaco – si legge in una nota di Sel – di proporre appello al CGA, evidenzia la miopia con cui la nuova maggioranza politica saccense, affronta i problemi della nostra città. Sulla evidente e non mascherabile incoerenza politica della coalizione Di Paola verso la problematica, si è già parlato abbondantemente, in molti hanno già sottolineato il cambiamento di attaggiamento avuto dai vari Di Paola, Guardino, Bivona ecc.. , che attivissimi nel contestare l’aumemto da opposizione, divenuti maggioranza, si sono trasformati in iper attivi paladini della riscossione. Il dato, che oggi ci preme sottolineare – scrive Franco Gulino – oltre che politico è di tipo pratico-amministrativo, Di Paola, sta affrontando la problematica con l’ottica tipica di quelle aziende commerciali, che trovandosi in difficoltà economiche, invece di programmare un serio piano di ristrutturazione, percorrono la facile via di contestare i pagamenti, al solo scopo di perdere tempo, procrastinando i debiti, ma al contempo, aggravandosi di ulteriori spese e l’esperienza ci insegna, che abitualmente queste aziende sono destinate al fallimento. Questa soluzione, appare pertanto, velleitaria e garibaldina e non è certo, nè degna nè all’altezza, della caratura professionale di Di Paola, che prima di essere sindaco è un autorevolissimo avvocato in grado di valutare perfettamente le conseguenze che una simile scelta avrà sotto il profilo economico per le casse comunali, i giudici, infatti, non possono che operare nel pieno rispetto delle leggi vigenti applicandole ed è impensabile quindi, che l’appello si traduca in una vittoria per il comune, al contrario è quasi certa una ulteriore condanna, che avrà come conseguenza l’addebito delle spese processuali e di ulteriori interessi, costi che andranno ad aggiungersi al debito conumale”. Sel sostiene che questo metodo di gestione è tipico delle maggioranze di centrodestra e “si riallaccia perfettamente – conclude – con la giunta dell’ ex sindaco Turturici, che invece di affrontare i problemi e risolverli definitivamente, metteva una pezza al buco del momento, affidandosi ad un vecchio motto siciliano: “ cu veni appressu cunta i pirati”. Da una ammistrazione votata per risollevare le casse comunali – chiude Gulino – ci aspettiamo scelte precise e definitive, per tappare i buchi sarebbe bastto un manovale”.
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