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RICICLAGGIO E CORRUZIONE, GIUDICE DI BRUXELLES CERCA ANCHE A SCIACCA. INDAGINI SU UN NOTAIO E UN IMPRENDITORE

In missione anche a Sciacca presso il Tribunale di Sciacca. ll giudice istruttore di Bruxellex Michel Claise è titolare di un’inchiesta per corruzione, riciclaggio, abuso e falso ed è sulle tracce di bonifici tra Bucarest e alcune società di siciliani.  Un’indagine che parte dal Belgio, passa dalla Romania, e arriva fino in Sicilia e fino a Sciacca.

La notizia è stata diffusa dall’edizione palermitana de La Repubblica con un articolo a firma di Salvo Palazzolo. L’indagine belga sta seguendo un enorme giro di denaro che per il giudice Claise potrebbero essere tangenti. Per questo motivo si è presentato al tribunale di Sciacca, per fare accertamenti su un imprenditore e un notaio di Menfi, Mario La Sala e Filippo Palermo, ai quali sono stati sequestrati beni per un valore di due milioni di euro.

La rogatoria internazionale serviva però- riporta La Repubblica- anche per identificare il signor “Giovanni La Via“, il cui nome emergeva dalle indagini. Una volta appurato che si trattava dell’eurodeputato, questo filone d’inchiesta si è bloccato visto che i parlamentari europei godono dell’immunità. La Via, però, si dice estraneo a ogni addebito. “Tengo a chiarire, sin da subito e con forza, la mia totale estraneità a qualunque illecito o reato eventualmente commesso da terze persone e su cui la magistratura belga sta indagando”, dice l’esponente forzista. “Fornisco io stesso i dettagli dell’operazione – aggiunge l’europarlamentare – perché sono certo che l’accertamento dimostrerà che il bonifico è perfettamente legittimo in quanto costituisce, come indicato nella stessa causale, una restituzione di quanto da me precedentemente versato per la partecipazione in una società di consulenza. Ribadisco, dunque, la mia totale estraneità a fatti che sono distanti e lontani dalla mia persona e dalla mia attività di parlamentare. Resto, in ogni caso  a completa disposizione della magistratura, qualora lo volesse, per chiarire totalmente la mia posizione”.

Il giudice di Bruxelles si è imbattuto in La Via indagando sui conti di due società gestite in passato da La Sala in Belgio: la “Sprl Ensemble international consulting group” e la “Sprl Eble”, che sono amministrate ufficialmente da Domenico Lo Jucco. Chi è Lo Jucco? Un manager di Publitalia, la concessionaria pubblicitaria di Mediaset creata e diretta in passato da Marcello Dell’Utri. Dopo aver aderito a Forza Italia, nel 1994 Lo Jucco è stato eletto in Parlamento ed è diventato sottosegretario al ministero dell’Interno nel primo governo di Silvio Berlusconi. Poi è stato anche tesoriere di Forza Italia fino al 2001.

Riporta la Repubblica che le due società da lui amministrate in Belgio avrebbero ricevuto bonifici da aziende rumene impegnate nell’edilizia, per imprecisate attività di consulenza. Quei soldi sono poi finiti sui conti correnti di La Sala – molto attivo in Romania, dove è stato anche portavoce e consigliere per gli affari esteri del partito Cdpp – ma anche di La Via. Che il 19 luglio del 2012, per esempio, riceve un bonifico di 30 mila euro con la seguente causale: “Rimborso anticipo azionista“. La stessa dicitura utilizzata per un altro bonifico, di 75 mila euro, sarebbe stato  ftto però al notaio Palermo.

Cosa sono quei soldi? È questo che vuole accertare l’indagine belga. Il giudice Claise ipotizza che i siciliani potrebbero aver fatto da intermediari per far ottenere alle aziende rumene commesse e finanziamenti milionari.

Intanto, gli avvocati Antonino Caleca e Giovanni Vaccaro, quali difensori del Notaio Palermo, precisano, che il notaio Palermo “ha risposto a tutte le domande poste dal GIP di Sciacca in sede di rogatoria internazionale. Ha dato prova dell’assoluta estraneità a tutti i fatti contestati e ha dimostrato che la cifra transitata dal Belgio sul proprio conto corrente Italiano era solo la restituzione di un investimento privato non andato a buon fine. Attendiamo pertanto le ulteriori determinazioni delle autorità giudiziarie italiana e belga”.

 

 

 

Filippo Cardinale

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