Ricerche Marianna Bello: operazioni prorogate fino al 12 ottobre

La trentottenne scomparsa travolta da acqua e detriti. Ritrovati effetti personali lungo il vallone Cicchillo. Il prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, ha deciso di prorogare le operazioni almeno fino a domenica 12 ottobre

A Favara si continua a cercare Marianna Bello, la trentottenne madre di tre figli scomparsa nei giorni scorsi, travolta da un fiume di acqua e fango. Le operazioni di soccorso si sono concentrate lungo il vallone che conduce al depuratore di contrada Esa Chimento, dove sono stati rinvenuti diversi effetti personali della donna: una scarpa, il portafogli, la borsa, i documenti e il cellulare. Ieri pomeriggio, tra la fanghiglia dello stesso tracciato, è emerso anche un paio di pantaloni. Il capo, quasi completamente ricoperto di fango, ha fatto subito pensare a Marianna, anche se il riconoscimento da parte dei familiari è stato difficile.

Vigili del fuoco e volontari della Protezione civile proseguono con le pompe idrovore per svuotare i laghetti formatisi a monte e a valle del vallone Cicchillo, mentre le ruspe hanno continuato a rimuovere strati di fango nella speranza di trovare ulteriori tracce. L’intera vallata, impervia e vasta, viene perlustrata palmo a palmo, anche dall’alto grazie all’impiego di droni. Le operazioni si estendono lungo il corso del fiume Naro fino al mare di Cannatello, in un tentativo disperato di ricostruire il tragico percorso compiuto dalla corrente.

Ogni ritrovamento alimenta la speranza e il dolore di chi attende notizie. La comunità resta col fiato sospeso, mentre le squadre di soccorso continuano a sfidare il terreno difficile e le condizioni avverse per riportare alla luce la verità su quanto accaduto a Marianna Bello. Il prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, ha deciso di prorogare le operazioni almeno fino a domenica 12 ottobre